In tutto più di 1,1 miliardi. Di cui 714,8 milioni di euro per iniziative di prevenzione, di comunicazione, di sanità veterinaria, di programmazione, di sicurezza delle cure e repressione delle frodi. E altri 407,7 per la ricerca in sanità pubblica e nel campo zoo profilattico. Le somme nelle tabelle allegate alla legge di Bilancio approvata dal Senato. Mercoledì 27 novembre, dopo l’approvazione il giorno prima del ddl stabilità, è stata approvata al Senato la Nota di variazioni presentata dal Governo e infine, con 162 sì e 115 no, il disegno di legge di bilancio (ddl n. 1121) con i relativi stati di previsione dei vari ministeri tra cui quello della Salute. In particolare di quest’ultimo abbiamo esaminato i dati relativi ai finanziamenti per le iniziative delle aree “tutela della salute” e “ricerca”.
Per la prima si prevede uno stanziamento di 714,8 milioni circa, mentre per la seconda lo stanziamento è di 407,7 milioni, a questi si aggiungo poi 39,9 milioni ai servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche.
Ma vediamo il dettaglio.
Tutela della salute pubblica
– Prevenzione e comunicazione in materia sanitaria umana e coordinamento in ambito internazionale 79,2 milioni
– Sanità pubblica veterinaria, igiene e sicurezza alimentare 55,2 milioni
– Programmazione sanitaria in materia di Lea e assistenza in materia sanitaria umana 168,5 milioni
– Sicurezza della cure, vigilanza su farmaci e altri prodotti 398,3 milioni
– Prevenzione e repressione delle frodi 10,429 milioni
Ricerca e innovazione
– Per la sanità pubblica 407,3 milioni
– Per il settore zooprofilattico 344,5 milioni
Ma nella legge di Bilancio c’è anche altro, per quanto riguarda la sanità. All’articolo 14, dedicato alla Salute, si dispone infatti che il ministro dell’Economia sia “autorizzato a provvedere, con propri decreti, alla riassegnazione delle somme versate in entrata dalle Federazioni nazionali degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie per il funzionamento della Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, al pertinente programma dello stato di previsione del Ministero della salute per l’anno finanziario 2014”. Al ministro dell’Economia anche il potere di “ripartire, con propri decreti, su proposta del ministro della Salute, tra i pertinenti programmi dello stato di previsione del ministero della Salute, per l’anno finanziario 2014, i fondi per il finanziamento delle attività di ricerca e sperimentazione del programma «Ricerca per il settore della sanità pubblica», nell’ambito della missione «Ricerca e innovazione» dello stato di previsione del ministero della Salute”.
Disposizioni per la salute anche nell’articolo 2 dedicato allo stato di previsione del ministero dell’Economia, dove, nell’ambito della compensazione sui fondi erogati per la mobilità sanitaria, si assegna al ministero dell’Economia l’autorizzazione “a provvedere, con propri decreti, alla riassegnazione al programma «Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria», nell’ambito della missione «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali» dello stato di previsione del ministero dell’Economia per l’anno finanziario 2014, delle somme versate all’entrata del bilancio dello Stato dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano”.
Al ministro dell’Economia, infine, la facoltà di effettuare, “con propri decreti, variazioni compensative, in termini di competenza e cassa, tra lo stanziamento di bilancio relativo al «Fondo sanitario nazionale» (capitolo 2700) e quello relativo alle «Somme da erogare alle regioni a statuto ordinario a titolo di compartecipazione dell’IVA» dello stato di previsione del ministero dell’Economia, in relazione alle deliberazioni annuali del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE)”.
Legge di bilancio. I 2 miliardi per la copertura dei ticket ci sono. Fondo 2014 a 109,9 mld
Nella relazione del ministro Saccomanni che accompagna il ddl di bilancio approvato ieri dal Senato è infatti previsto che i trasferimenti alle Regioni tengano anche conto degli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato i ticket previsti dal 2014. Pertanto le somme saranno incrementate del mancato gettito, per un importo di 2 miliardi nel 2014.
Ma insomma dove sono i famosi 2 miliardi di euro a copertura della mancata attivazione di nuovi ticket sanitari nel 2014? Ieri il ministro Lorenzin ha assicurato che ci sono e che il fondo sanitario 2014 salirà ad oltre 109 miliardi. Tuttavia il ministro non ha chiarito dove sia formalmente inserito tale finanziamneto aggiuntivo. Dopo nostre nuove sollecitazioni, il ministero della Salute ci ha informato che i 2 miliardi sono previsti nell’ambito dei trasferimenti complessivi alle Regioni.
Il ministero ci ha quindi invitato a valutare quanto scritto nella relazione che accompagnava il ddl di “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016” trasmessa al Senato il 21 ottobre scorso dal ministro dell’Economia Saccomanni.
E infatti a pagina 20 della relazione si legge che “Nell’ambito dei trasferimenti alle amministrazioni locali quelli relativi alle Regioni tengono conto degli effetti connessi alla sentenza n.187 del 2012 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 17, comma 1, lettera d, del DL n. 98 del 2011. Quest’ultimo prevedeva, con un regolamento da emanare ai sensi della legge n. 400 del 1998 misure di ulteriore compartecipazione alla spesa dei cittadini (per un importo a 2.000 milioni di euro annui)”.
Pertanto, considerando che il finanziamento a carico dello Stato per il Ssn per l’anno 2014 era fissato dalla precedente legge di stabilità in 107,9 miliardi di euro, il nuovo fondo dovrebbe contare “di fatto” su 2 miliardi aggiuntivi e salire così a 109,9 miliardi come richiesto dalle Regioni, quale condizione sine qua non per contrarre il Patto per la Salute.
Quotidiano sanità – 29 novembre 2013