Legge di stabilità, ecco il testo finale del Governo. No al rinvio dei tagli su detrazioni. Salta stretta permessi legge 104
Resta confermata l’applicazione retroattiva al 2012, ma con effetti di cassa nelle dichiarazioni del 2013, del taglio alle detrazioni e alle deduzioni fiscali. È quanto prevede il testo definitivo del disegno di legge di stabilità pubblicato dal governo sul proprio sito nel quale si conferma che le misure derogano allo Statuto del contribuente. La commissione Bilancio della Camera dovrà concludere i lavori entro il 9 novembre, il ddl approderà in aula il 12. Numerosi i punti sul tavolo. Dal testo del governo salta la cosiddetta ”tassa sugli invalidi”. Nel testo definitivo non ci sono più i due commi che prevedevano la tassabilità Irpef delle pensioni e delle indennità di invalidità richiamati anche nel comunicato ufficiale del Cdm di martedì scorso. Saranno invece tassate le pensioni di guerra di chi percepisce redditi superiori ai 15mila euro. Il testo “bollinato” del Ddl stabilità 2013– Tabella la stretta del Fisco.
Non ci sarà neanche la stretta inizialmente prevista sui dipendenti pubblici per i permessi per l’assistenza di parenti disabili (L.104). La norma, inizialmente prevista, non è nel testo definitivo dell’esecutivo. Prevedeva la riduzione del 50% della retribuzione per i tre permessi mensili e nessuna agevolazione per i disabili diversi da coniuge-figli.
La versione finale del Ddl conferma all’articolo 6 le misure previste per la Sanità. In arrivo tagli per 600 milioni nel 2013; 1 miliardo a regime a partire dal 2014. Il risultato economico dovrà essere ottenuto riducendo del 10% nel 2013 i contratti in essere per l’acquisto di beni e servizi. Per i dispositivi medici, il tetto resta fissato per il 2013 al 4,8% del fondo sanitario nazionale (lo 0,1% in meno rispetto al 2012), ma scenderà al 4,4% nel 2014. Non ci sarà alcun rinvio ai tagli degli sconti fiscali per i cittadini. Decorreranno dal periodo di imposta al 31 dicembre 2012.
Tra novità e conferme, ecco tutte le principali misure.
– IVA. Aumenteranno di un punto le aliquote del 21% e del 10% a partire dalla seconda metà del 2013.
– IRPEF. Scende dal 23 al 22% la prima aliquota e dal 27 al 26% la seconda aliquota.
– DETRAZIONI E DEDUZIONI. I tagli degli `sconti´ fiscali, con la franchigia e il tetto, restano retroattivi.
– STRALCIO PER STRETTA P.A. PERMESSI ASSISTENZA DISABILI. Niente riduzione per i permessi e la retribuzione per i dipendenti pubblici che che utilizzano i tre giorni di permesso mensile previsti dalla legge 104 in favore di chi deve assistere parenti disabili.
– SALTA TASSA SU PENSIONI INVALIDI. Resta invece su quelle di guerra.
– DA TOBIN TAX 1 MLD. Previsto un gettito di 1.088 milioni di euro dall’introduzione della nuova tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie.
– ACQUISTO MOBILI E ARREDI P.A. Il divieto di acquisti di mobili e arredi per le amministrazioni pubbliche, per un ammontare che dovrà fermarsi al 20% della spesa sostenuta nel 2011, frutterà un risparmio di 10 milioni, 5 milioni per ciascuno degli anni 2013 e 2014.
– RICERCA. La revisione organizzativa degli enti pubblici di ricerca sarà proposta dalla consulta dei presidenti degli stessi enti, che entro il 31 gennaio dovrà presentare il documento al ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca.
– ESODATI. Stanziati 100 milioni per l’anno 2013.
– SCUOLE NON STATALI. Stanziati 223 milioni nel 2013.
– AUMENTA PRELIEVO BANCHE E ASSICURAZIONI. Lo slittamento di 5 anni del riallineamento dei valori ai fini di alcune imposte sostitutive comporterà per le banche il pagamento di 800 milioni in più per due anni. L’aumento dell’acconto sulle riserve tecniche delle assicurazioni vale invece 623 mln nel 2013, 375 nel 2014.
– RISORSE PER MOSE A TAV. Il Mose avrà a disposizione 50 mln nel 2013, 400 milioni per ciascuno dei tre anni seguenti. Per la Tva sono previsti 60 milioni nel 2013, 100 nel 2014, poi 530 nel 2015. Ma risorse arrivano anche per la manutenzione della rete ferroviaria (300 mln nel 2013) per la costruzione delle ferrovie del secondo lotto del Brennero (rispettivamente 600 milioni nel 2013 e 50 nei due successivi) e per la manutenzione delle strade statali (300 milioni).
– RISORSE DA LSU A POLIGONI TIRO. I lavoratori Lsu potranno utilizzare 110 milioni di risorse nel 2013 mentre arrivano fondi pari a 25 milioni l’anno per la bonifica dei poligoni militari.
– FONDO PER SOCIALE, 900 MLN A PCM. La presidenza del Consiglio dei ministri avrà un nuovo fondo a fini sociali. Potrà contare su una dotazione da 900 milioni per finanziare specifici interventi relativi a università statali, politiche sociali (inclusa social card) interventi per famiglie, giovani e la ricostruzione dell’Aquila.
– PRODUTTIVITÀ. Per la detassazione 1,2 mld nel 2013.
– TAGLI. La cosiddetta spending review colpisce pubblica amministrazione, enti locali e sanità.
– CIELI BUI. Per il contenimento della spesa e il risparmio energetico ci saranno piani per diminuire l’illuminazione notturna.
PRIVILEGIATO LO SCONTO ALL’IRPEF – Il rinvio di un anno del taglio degli sconti fiscali avrebbe comportato – per compensare i minori incassi – la cancellazione della riduzione di un punto dell’aliquota Irpef (dal 27 al 26%). Il lavoro dei tecnici della Ragioneria per la verifica delle coperture e per le ultime limature è ancora in corso. Subito dopo il testo arriverà a palazzo Chigi dove riceverà la bollinatura definitiva, verrà presentato al Quirinale, entro mezzanotte approderà alle Camere e martedì sarà pubblicato sul sito del governo. Lunedì era il giorno previsto per la presentazione del disegno di legge in Parlamento: spetta, infatti, al Presidente della Repubblica autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del governo.
IL TESTO – Il governo, infatti, non intende fare «marcia indietro» rispetto al testo varato dal Consiglio dei Ministri. Eventuali ulteriori modifiche al testo, quindi, potranno arrivare dall’Aula, a patto di trovare le risorse necessarie (per oltre un miliardo di euro) perchè il saldo complessivo del provvedimento resti invariato. Di fatto, quindi, gli sconti scattano a partire dai redditi 2012, in deroga allo statuto del Contribuente, anche se in termini di cassa i contribuenti avrebbero «pagato» con la dichiarazione dei redditi presentata nel 2013 (la cosiddetta «finta retroattività», visto che la cassa non è immediata, ma proprio sull’anno prossimo). Le ipotesi di sconto sul piatto avrebbero potuto riguardare sia il tetto di 3.000 euro per le detrazioni, sia la franchigia di 250 euro per detrazioni e deduzioni (che comunque non avrebbe toccato le spese sanitarie, le spese per le ristrutturazioni e quelle per gli interventi per il contenimento dei consumi energetici).
LA RELAZIONE – Nel frattempo sono stati diffusi i dettagli della relazione tecnica della legge di stabilità: il calo delle prime due aliquote Irpef di un punto costerà nel 2013 allo Stato 4,1 miliardi di euro, mentre i tagli degli “sconti fiscali”, con la franchigia e il tetto, porteranno risparmi complessivamente pari a 1,156 miliardi di euro «in termini di competenza annua». Anche l’aumento dell’Iva avrà le sue conseguenze: l’incremento di 1 punto di Iva per le aliquote al 21% e al 10% comporterà per lo Stato una perdita di gettito di 3,280 miliardi di euro. La relazione tecnica
Intanto esplodono le polemiche, dentro e fuori il Parlamento. Con il ministro del Tesoro, Vittorio Grilli, che la difende («a regime, con la nostra manovra sull’Irpef rimettiamo 6 miliardi di euro nelle tasche degli italiani e ne riprendiamo 1,2 attraverso la riduzione delle detrazioni e delle deduzioni, restituendo quei 6 miliardi ai redditi più bassi e spalmando su tutti i contribuenti quegli 1,2») ma non chiude a possibili «proposte migliorative che verranno dalle forze politiche in Parlamento», a condizione «che non vengano alterati i saldi , e che non cambi il senso complessivo della manovra».
Anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, rivela qualche perplessità, in particolare sulle politiche sociali: «Questo è un disegno di legge, vi sono alcune cose che personalmente non piacciono nemmeno a me».
Nel testo finale bollinato salta comunque la previsione della riduzione al 50% dei permessi per l’assistenza ai familiari disabili. Una norma su cui la Cgil aveva usato toni durissimi: «Una mostruosità che provoca la mancanza di respiro», dice Nina Daita, responsabile dell’Ufficio disabilità del sindacato. «Non ci sono altre parole per qualificare un provvedimento, e nello specifico le misure che colpiscono le persone con disabilità, di un cinismo inimmaginabile». Secondo la dirigente sindacale «è rivoltante soltanto immaginare di tassare i cani dei ciechi, così come l’interprete dei sordomuti. Due beni essenziali che permettono alle persone con disabilità di poter espletare una funzione fondamentale: quella di poter vivere, di poter camminare e di poter sentire».
Ecco in sintesi le norme della Legge di Stabilità che riguardano la Sanità:
Ministero della Salute, Ordini e altre norme nazionali (art.3)
A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge la vigilanza sull’Ordine dei biologi, sull’Ordine dei chimici e sull’Ordine dei tecnologi alimentari è assegnata al ministero della Salute.
Il ministero della Salute, poi, attraverso un decreto di natura non regolamentare da emanare entro il 28 febbraio 2013, adotta misure a carattere dispositivo e ricognitivo finalizzate a stabilizzare l’effettivo livello di spesa registrato negli anni 2011 e 2012 relative alla razionalizzazione dell’attività di assistenza sanitaria erogata in Italia al personale navigante, marittimo e dell’aviazione, in modo da assicurare risparmi di spesa derivanti dalla razionalizzazione dei costi dei Servizi di Assistenza Sanitaria.
In conseguenza del trasferimento delle competenze del Sasn alle Regioni viene ridotta di 5 milioni (dal 2013) la spesa per i rapporti internazionali e la profilassi internazionale, marittima, aerea e di frontiera, anche in materia veterinaria; l’assistenza sanitaria ai cittadini italiani all’estero e l’assistenza in Italia agli stranieri ed agli apolidi, nei limiti ed alle condizioni previste da impegni internazionali, avvalendosi dei presidi sanitari esistenti.
A decorrere dal 1° gennaio 2013, le regioni devono farsi carico della regolazione finanziaria delle partite debitorie e creditorie connesse alla mobilità sanitaria internazionale, ferma restando la competenza di autorità statale del ministero della Salute in materia di assistenza sanitaria ai cittadini italiani all’estero, prevista dal Dpcr 618 del 31 luglio 1980, per la parte non abrogata dal comma 6, nonché in materia di assistenza sanitaria transfrontaliera.
A decorrere dal 1° gennaio 2013, sono altresì trasferite alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano le competenze in materia di assistenza sanitaria indiretta.
Dal trasferimento delle competenze del SASN e dal trasferimento delle competenze in materia di assistenza sanitaria indiretta sono previsti risparmi per 22 milioni di euro nel 2013, 30 milioni per il 2014 e 35 milioni per il 2015. In ogni caso, le modalità applicative rispetto a queste misure dovranno essere disciplinate da un regolamento proposto dal Ministro della Salute, di concerto con quello dell’Economia, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, da emanarsi entro il 30 aprile 2013.
Fondo sanitario nazionale (art.6).
Viene ridotto di 600 milioni di euro per il 2013, mentre per il 2014 la riduzione sarà di 1 miliardo di euro.
Beni e servizi (art.6)
Alzata al 10% (era al 5%) la riduzione degli oneri per i vecchi appalti. Viene poi abbassato il tetto per i dispositivi medici. Per il 2013 il tetto scende al 4,8% (oggi è fissato dalla spending review al 4,9% della spesa sanitaria) e nel 2014 scenderà al 4,4% nel 2014.
Pagamento debiti Regioni in Piano di rientro (art. 6)
Viene prorogata al 31 dicembre 2013 l’impossibilità di intraprendere o perseguire azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie locali e ospedaliere delle regioni sopraccitate.
Il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera – 16 ottobre 2012