La scorsa settimana Fvm ha posto l’attenzione sugli effetti che il comma 28 dell’art. 39 (Attuazione Patto della Salute 2014-2016) della Legge di Stabilità potrebbe determinare sull’assetto dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali. Il Presidente, Aldo Grasselli, ha incontrato il Sottosegretario alla Salute. Vito De Filippo e diversi esponenti politici di Camera e Senato per rappresentare il dissenso dei veterinari pubblici al testo della legge di stabilità che modifica in senso aleatorio il modelli di dipartimento di prevenzione. Sono state raccolte disponibilità a sostenere il nostro emendamento in sede di conversione parlamentare del ddl. L’emendamento in questione modifica il comma 28 dell’articolo 39 della legge di stabilità dove il testo attuale prevede che le strutture organizzative siano “possibilmente” individuate come strutture complesse, in cui la parola “possibilmente” viene sostituita con “di norma”.
La riformulazione del comma 28 lettera c) dell’art. 39, è spiegato nella motivazione dell’emendamento, è resa necessaria per rispondere alle sollecitazioni di enti e organismi comunitari affinché sia garantita la necessaria uniformità d’azione sul territorio nazionale. Infatti il termine “possibilmente” è suscettibile di interpretazioni assai disomogenee da parte delle Amministrazioni sanitarie locali, alle quali il D.L. 158/2012 già aveva tentato di porre rimedio, giacché foriere di gravi disfunzioni nonché di minore efficacia delle attività di prevenzione, a scapito della sicurezza delle popolazioni umana e animale e della sicurezza alimentare, perciò anche di un sostanziale impoverimento delle attività di prevenzione primaria che si vuole invece chiaramente evitare con i nuovi commi 4 bis e 4 ter. Deve pertanto risultare chiaro che le strutture del Dipartimento di Prevenzione debbano essere qualificate come complesse, salvo casi marginali derivanti da ineludibili vincoli, nei quali dovrà in ogni caso essere garantito il rispetto dei criteri dettati dall’art. 8 quater comma 4 lettera p) D. Lgs. 502/92 e s.m.i., che per tale motivo si ritiene opportuno richiamare espressamente.
L’emendamento è stato però respinto dalle Commissioni perché altererebbe il Patto sulla salute il cui testo è stato quindi riconfermato. Le preoccupazioni quindi restano.
10 novembre 2014