La riduzione fiscale sul lavoro: 5,6 miliardi per le imprese, 5 per i lavoratori. Sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato
«Abbiamo mantenuto gli impegni con Bruxelles e oggi abbiamo un duplice premio: per la prima volta la Legge di Stabilità non deve cominciare con tagli o nuove tasse che servono per Bruxelles». E’ visibilmente soddisfatto il presidente del Consiglio Letta mentre illustra le linee generali della Legge di Stabilità insieme al vicepremier Alfano, al ministro dell’Economia Saccomanni e al ministro della Difesa Mauro. Letta annuncia una riduzione del carico fiscale , che passerà dal 44% al 43,3%. Sono previsti nel 2014 sgravi fiscali per 3,7 miliardi, di questi 2,5 miliardi sono per il cuneo fiscale: 1,5 miliardi per detrazioni lavoro su fasce medio basse, 0,04 miliardi per l’Irap sulla quota lavoro, 1 miliardo per ridurre i contributi alle imprese. Ci sono per 13 milioni per l’Iva sulle coop sociali. Il tutto senza tagli alla Sanità nel triennio 2014-2016.
SANITA’ – È saltata infatti la sforbiciata da 2,6 miliardi prevista nelle bozze della legge di stabilità. Le bozze circolate prevedevano che la sanità contribuisse alla copertura della manovra con 500 milioni nel 2014, 1,04 miliardi nel 2015 e 1,11 miliardi dal 2016. La stretta avrebbe dovuto colpire la spesa farmaceutica, le case di cura e i laboratori convenzionati con il servizio pubblico.
FAMIGLIE – Letta, annunciando una manovra per 11.5 miliardi, ha smentito tutti. La manovra è all’incirca di 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 miliardi nel 2016. E durante la conferenza stampa ha spiegato: «Il debito pubblico sarà in calo nel 2014, 2015 e 2016 e centriamo l’obiettivo del 2,5% di deficit/Pil nel 2014». La legge di stabilità consentirà in tre anni «un taglio delle tasse per imprese e famiglie dal 44,3 al 43,3%». «Negli 11,5 miliardi per il 2014 non ho contato ‘3 miliardi, che sono il primo beneficio per le politiche che questo Governo ha fatto in Ue e che hanno consentito all’Italia di mantenere gli impegni con Bruxelles». ha sottolineato il premier. Circa la metà delle risorse necessarie per il prossimo anno saranno reperite da tagli alla spesa per 3,5 miliardi (2,5 dal bilancio dello Stato e 1 dai trasferimenti alle regioni) e altri 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari e altro.
IMPRESE E COOPERATIVE – Poi Letta ha annunciato la riduzione delle tasse per le imprese per 5 miliardi e 600 milioni nel triennio. Poi sarà previsto un miliardo di euro per le ristrutturazioni e per gli ecobonus. E, ancora, tra gli interventi per le imprese e i lavoratori «c’è anche un incentivo per il passaggio dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato. La legge di stabilità riduce, nell’arco di tre anni, «di 5 miliardi le tasse sui lavoratori». «Abbiamo mantenuto gli impegni con Bruxelles, e oggi abbiamo un duplice premio: per la prima volta la legge di stabilità non deve cominciare con tagli o nuove tasse che servono per Bruxelles», ha spiegato Letta. È stato «bloccato l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali». Nella legge di stabilità c’è il «rifinanziamento del fondo per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza, il 5 per mille».
PATTO STABILITA’ COMUNI – «C’è un allentamento del patto di stabilità per i Comuni, da un miliardo di euro. È un segnale importante nella direzione dello sviluppo, è un allentamento per consentire gli investimenti in conto capitale», ha spiegato ancora Letta.
VOTO – Altro provvedimento è il voto in un giorno solo. Le elezioni infatti d’ora in avanti si terranno solo la domenica, permettendo così un risparmio di 100 milioni .
Corriere della Sera – 15 ottobre 2013