I leader di Cgil, Cisl e Uil in piazza per chiedere modifiche al provvedimento: meno tasse per lavoratori dipendenti e pensionati, riapertura della contrattazione nel pubblico, rivalutazione delle pensioni, finanziamento di Cig e contratti di solidarietà. Saccomanni: “C’è disoccupazione, ma la crisi è finita”
I sindacati tornano in piazza, con un presidio davanti a Palazzo Chigi, per il futuro del lavoro, per chiedere l’aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Alla manifestazione, cominciata alle 9,30 in piazza Montecitorio, partecipano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
I tre segretari hanno anche incontrato il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, proprio per discutere di un emendamento alla legge di Stabilità, su cui si è impegnato già il premier Enrico Letta, per destinare parte delle risorse della lotta all’evasione fiscale, della spending review ed eventualmente di una tassazione sulle transazioni finanziarie alla riduzione delle tasse sui redditi da lavoro e da pensione e alle imprese che investono. “Benino”, ha risposto Angeletti a chi domandava come fosse andato l’incontro.
A distanza ai sindacati ha risposto indirettamente anche il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. ” E’ sbagliato considerare che siccome abbiamo problemi gravi come la disoccupazione vuol dire che non stiamo uscendo dalla crisi. Le due cose sono vere contemporaneamente: c’è la crisi, gravosa eredità del passato, e segnali di ottimismo”, ha detto il ministro, parlando a Bologna a margine della lettura del Mulino. “L’economia italiana sta uscendo dalla recessione”, ha precisato, anche se “questo non significa che siamo riusciti a risolvere tutti problemi che ci portiamo dietro”.
Oltre alla concentrazione delle risorse nell’abbattimento del cuneo fiscale, per la difesa del lavoro Cgil, Cisl e Uil chiedono la riapertura della contrattazione nei settori pubblici, il finanziamento della Cig e dei contratti di solidarietà e la rivalutazione delle pensioni. Per il futuro del lavoro, nuove politiche industriali, attuazione degli investimenti e politiche sociali. “Se non ci saranno risposte ci ritroveremo nelle piazze di questo paese”, ha detto la leader Cgil concludendo la manifestazione: “A galleggiare – ha aggiunto – questo paese va alla rovina e noi non ce lo vogliamo portare”.
Durante i vari interventi sulla Manovra – per quello che è allo stato attuale – si segnala la posizione di Angeletti, per il quale la legge di Stabilità “non fa nulla per sostenere la crescita economica e l’occupazione. Non abbiamo bisogno di stabilità fine a stessa – ha detto – c’è bisogno di una legge che inneschi la crescita”. Sul taglio dei finanziamenti ai partiti, Angeletti ha detto che si tratta di una “buona decisione” ma che andrebbe anticipata al 2015. Camusso ha sottolineato che il testo “non va bene perché non affronta il tema fondamentale e non determina quello choc dell’economia che invece sarebbe necessario” (video). La leader Cgil ha ricordato che il “tema fondamentale” riguarda “il reddito che hanno lavoratori e pensionati” che rappresenta “una delle ragioni che determinano la continua recessione”; la manovra invece “si colloca nella continuità con gli anni precedenti. È urgente una restituzione di reddito attraverso detrazioni fiscali a lavoratori dipendenti e pensionati”. Per Bonanni, infine, “la legge non andrà bene finché non vedremo un provvedimento che mette in relazione l’azione contro l’evasione fiscale con l’abbassamento delle tasse attraverso i proventi che derivano alla lotta all’evasione; e finché non vedremo un’azione ferma sulle spese inutili e inefficienti della Pa”.
Oltre al tema della Stabilità, Camusso ha dedicato una battuta anche alla protesta dei cosiddetti “Forconi”. “Penso che il disagio di questo Paese sia evidente, però bisogna trasformarlo in proposte concrete”, ha spiegato per poi aggungere: “Vedo invece in quel movimento un grande rancore e troppo slogan che hanno un’inclinazione autoritaria e repressiva”.
Ansa – 14 dicembre 2013