Una «mini-Tasi» per il 2014 con aliquota massima all’1 per mille sull’abitazione principale. È questa una delle ultime novità degli emendamenti alla legge di stabilità presentati da relatore e governo, tenuti in stand by fino a notte fonda alla Camera in commissione Bilancio, quando è spuntato anche un correttivo di Pd e Ncd sullo stop all’anatocismo degli interessi bancari, poi approvato.
Via libera anche all’emendamento sul tetto al cumulo tra pensione e stipendio per incarichi pubblici, che viene allineato a quello del primo presidente della Corte di Cassazione (302mila euro). Tetto che si applica anche ai vitalizi dei parlamentari dal quale sono però esclusi tutti i contratti (fino a scadenza) in essere. Disco verde anche alla soppressione del Pra: l’archivio unico dei veicoli passa al ministero delle Infrastrutture.
Dopo una giornata di stallo in serata la Commissione ha dato l’ok anche a altri ritocchi: possibilità di concedere autonomia differenziata per le regioni (modello catalano), entro 60 giorni dalla richiesta “federalista” degli enti territoriali, su materie specifiche come istruzione e ambiente; risorse da recuperare dal Fondo sviluppo per il dissesto idrogeologico. E ancora: estensione della garanzia della Cassa depositi e prestiti per il sostegno alle Pmi «agli interventi di efficientamento energetico delle infrastrutture pubbliche», illuminazione pubblica compresa; capacity payment transitorio per la produzione di energia elettrica senza più fare ricorso «ad una adeguata partecipazione delle diverse fonti», quindi anche le rinnovabili per finanziare questa operazione; incentivi per il fotovoltaico anche per gli impianti entrati in funzione nel 2013.
È comunque ricco il menù di novità in arrivo sulla tassazione immobiliare. Oltre alla «mini Tasi» per il 2014 all’1 per mille, su cui comunque dallo stesso Pd arrivano richieste di lasciarla al 2,5 per mille, tra i ritocchi di Governo e relatore spuntano anche il rinvio dal 16 gennaio al 24 gennaio per il pagamento della cosiddetta “mini-Imu” 2013, cui si aggiunge anche il versamento dell’addizionale Tares per chi non l’ha pagata entro il 16 dicembre di quest’anno (v. articoli alle pagine 4 e 5).
Quanto allo stop all’anatocismo, l’emendamento, che ricalca una proposta di legge di Francesco Boccia (Pd), punta a disciplinare la prassi bancaria secondo cui sul saldo debitore con cadenza trimestrale sono applicati gli «interessi sugli interessi». In sostanza il correttivo prevede che gli interessi periodicamente capitalizzati non potranno produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, andranno invece calcolati esclusivamente sul capitale.
Per tutta la giornata il Governo e il relatore, Maino Marchi (Pd), hanno lavorato per sciogliere i nodi legati alle grandi partite: spiagge, stadi, Fondo taglia cuneo e rivalutazione delle quote di Bankitalia per la quale l’esecutivo ha previsto un’imposta sostitutiva del 12 per cento. Non è mancato un braccio di ferro sulla revisione della Tobin tax (aliquota ridotta ma ampliamento della platea) proposta da un emendamento bipartisan (primo firmatario il Pd Luigi Bobba) ma frenata dal Governo. In lista d’attesa anche il salvataggio di 17mila esodati nel 2014 e il bonus bebè.
La lenta andatura della Commissione provocherà uno slittamento dell’approdo in Aula del testo da questa mattina quanto meno a questa sera. Anche se non è escluso che si possa arrivare a domani con conseguente posticipo a giovedì del voto sulla fiducia che sarà posta dal Governo. Ma Fi con Renato Brunetta è andata subito all’attacco chiedendo al presidente della Camera, Laura Boldrini l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo. Tornando agli emendamenti approvati, l’altra notte è arrivato l’ok della Commissione all’abolizione dal 2014 del bollo in misura fissa di 34,20 euro sul conto titoli e il contestuale aumento da 4.500 a 10mila euro l’imposta massima dovuta dalle “persone non fisiche”.
Il Sole 24 Ore – 17 dicembre 2013