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Legnago. «Ulss 9, manca personale e bisogna investire di più». Vertice in municipio con i sindacati sulle problematiche emerse dopo la riforma

Un’organizzazione più efficiente del personale, maggiori investimenti per l’ospedale «Mater salutis» di Legnago e le altre strutture dell’ex Ulss 21, oltre all’attivazione del Centro unico di prenotazione (Cup) provinciale. Sono alcune problematiche relative alla gestione della sanità nella Bassa emerse nel mini-vertice che si è svolto a Palazzo de’ Stefani tra i rappresentanti sindacali dei 1.700 dipendenti del distretto territoriale dell’Ulss 9 Scaligera ed i sindaci Paolo Marconcini di Cerea e Clara Scapin di Legnago.

Questi ultimi, nei prossimi giorni, si faranno portavoce con i vertici dell’Ulss delle problematiche riscontrate durante la riunione. All’incontro erano presenti le principali sigle di medici ed operatori: Cgil Medici, Cimo e Cisl oltre alla Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) di tutto il personale sanitario. «In questi primi mesi di unificazione delle tre Ulss veronesi», riferisce Scapin, «i rappresentanti sindacali hanno evidenziato alcune difficoltà organizzative che riguardano la Bassa. Nonostante la buona volontà del direttore generale, Pietro Girardi, di armonizzare i tre sistemi di gestione delle precedenti Aziende sanitarie, sarebbero stati necessari almeno due o tre anni di transizione prima di sopprimere l’Ulss 21». Quindi rimarca: «I sindacati hanno messo l’accento, innanzitutto, sull’assenza di un Cup unico provinciale, visto che ancora oggi agli utenti, prima di fissare una visita o altre prestazioni, gli operatori chiedono a quale delle tre vecchie Ulss appartengano. In secondo luogo, la scelta del nuovo primario di Geriatria, al Mater salutis, è ancora bloccata, così come al Pronto soccorso mancano medici, tanto che si ricorre ad una cooperativa per garantirli». Lo stesso ragionamento, Scapin ed i sindacati, lo hanno riservato per il reparto di Anestesia, dove sono presenti 15 dottori anziché i 19 previsti dalla pianta organica. «L’ospedale legnaghese», prosegue Scapin, «in questo modo risulta veramente depotenziato, per non parlare della fatica con cui si investe su nuove apparecchiature, a discapito delle realtà private che fanno parte dell’Ulss 9, che hanno maggiori disponibilità finanziarie». «È necessario», aggiunge Paolo Marconcini, primo cittadino di Cerea e referente del Comitato dei sindaci del distretto, «che venga chiusa al più presto la partita sulla scelta dei primari all’interno dei vari ospedali del nostro territorio. Così come servono urgenti interventi strutturali, in particolare nel polo sanitario legnaghese». «A breve», assicura Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss 9, «pubblicheremo il bando per il primariato di Geriatria e ci stiamo mobilitando anche per la prossima sostituzione del direttore della Radioterapia. Per altri reparti, come il Pronto soccorso e l’Anestesia, c’è invece poca disponibilità di personale, problema riscontrato anche nelle altre province venete. Più in generale, promettiamo che Legnago, dopo aver dato tanto all’intera Ulss Scaligera in termini di personale e competenze, riceverà altrettanto». Sul Cup provinciale, Girardi annuncia: «Il progetto per un centralino con un numero unico contattabile da tutto il Veronese è pronto. Sarà un sovra-Cup che sovrintenderà ai tre servizi oggi attivi a livello zonale: darà la possibilità agli utenti di scegliere di effettuare visite e analisi anche in ospedali di altri distretti. Puntiamo ad attivarlo entro la fine dell’anno». (Fabio Tomelleri)

L’ARENA DI VERONA – Giovedì, 23 febbraio 2017

 

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