L’Istituto superiore di sanita’ partecipera’ alla realizzazione del primo “Manuale per la sorveglianza epidemiologica, monitoraggio e valutazione della leishmaniosi” ad uso globale, insieme all’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). I due giorni di lavoro (22-23 ottobre) presso l’Istituto belga di Medicina Tropicale (Anversa) porteranno alla stesura definitiva di un documento che costituira’ la linea guida per gli operatori di sanita’ pubblica dei 98 Paesi endemici per questa malattia, ma anche di quei Paesi confinanti che sono minacciati dalla diffusione della leishmaniosi a causa dei cambiamenti climatici.
Erroneamente considerata una malattia esclusivamente “tropicale”, secondo l’Iss, la parassitosi e’ presente anche in tutti i Paesi del sud Europa, dal Portogallo alla Grecia, Italia inclusa, e recenti evidenze mostrano una sua penetrazione nel centro-nord Europa, dalla Francia continentale alla Germania fino all’Ungheria. La standardizzazione e l’armonizzazione dei metodi di sorveglianza da adottare in Paesi molto diversi tra loro contribuiranno alla conoscenza globale di questa “malattia negletta” e al monitoraggio delle misure di controllo adottate nei differenti contesti epidemiologici, sociali e ambientali. La difficolta’ di redigere un manuale “unico” risiede nella grande diversita’ delle leishmaniosi. Queste sono un gruppo di malattie causate da protozoi del genere Leishmania, che vengono trasmessi all’uomo e agli animali da insetti vettori conosciuti come flebotomi o pappataci. Sono proprio questi ospiti invertebrati ad essere influenzati dai cambiamenti climatici, che ne stanno determinando una maggiore diffusione geografica. La bozza del manuale, preparata dallo staff del Department of Control of Neglected Tropical Diseases della OMS, verra’ finalizzata con il contributo di dieci specialisti che rappresentano diverse realta’ della ricerca in sanita’ pubblica internazionale, tra cui l’Iss.
(AGI) 13 ottobre 2015