La Stampa. Quasi 3200 nuovi casi di Covid nelle ultime ventiquattr’ore (per la precisione: 3190) e ventitré decessi contro i cinque del giorno precedente, per un totale di 127.285 persone morte dall’inizio della pandemia. Cresce l’indice di positività che si attesta al 3,8 per cento. Vari i focolai di Covid nel Paese: a Modigliana, nel Forlivese, ci sono 130 persone in isolamento, mentre sull’isola di Pantelleria, dopo una festa, si sono registrati 73 positivi, tutti contagiati dalla variante Delta. Di questi, tre sono ricoverati in terapia intensiva in uno degli ospedali Covid della Sicilia occidentale.
Inoltre, dopo settimane di calo, da qualche giorno sono tornate a crescere le percentuali di occupazione dei letti per pazienti Covid negli ospedali della Penisola. Secondo il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), infatti, al primo agosto la soglia era del 4 per cento, un punto percentuale in più rispetto al giorno precedente. E cresce anche il trend nelle terapie intensive, dove per diverse settimane è rimasta stabile l’occupazione dei letti all’uno per cento, mentre dal 30 luglio è passata al due. Nelle Rianimazioni la regione che registra la maggior crescita è la Sardegna, che in soli sette giorni è passata dal 5 al 9 per cento, seguita da Lazio e Sicilia con un 5 per cento di letti occupati. La soglia di allarme fissata dai nuovi criteri è di dieci letti occupati ogni cento, mentre per quanto riguarda le ospedalizzazioni la soglia critica è al 15 per cento. Preoccupano i picchi di Sicilia e Calabria che in sette giorni hanno raggiunto rispettivamente il 10 e il 9 per cento. Anche la Campania ha raggiunto il 6 per cento di letti occupati per i ricoveri classici.
Intanto la campagna vaccinale ha raggiunto i 68.916.310 di vaccini somministrati, il 96,7 per cento delle dosi consegnate: ad aver concluso il ciclo vaccinale sono 32.676.131 persone, il 60,50 per cento della popolazione sopra i 12 anni. Una circolare del ministero della Salute consente di accedere, con il green pass, «alle Rsa e alle residenze assistenziali per persone con disabilità, tutti i giorni della settimana anche festivi, garantendo che la visita duri al massimo 45 minuti». Sui vaccini ieri è intervenuto l’Oms che ha fatto chiarezza sulla efficacia della somministrazione eterologa (con prima e seconda dose diverse): secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la risposta che si ha con due dosi di AstraZeneca è minore rispetto a quella ottenuta con il mix con prima dose di AstraZeneca e seconda a Rna e anche con due dosi a Rna. Efficacia diversa, invece, secondo l’Oms, nel caso in cui la prima dose è a Rna e la seconda con AstraZeneca.
Sempre ieri il Comitato nazionale di bioetica (Cnb) ha fatto chiarezza sugli adolescenti che vogliono vaccinarsi contro il parere dei genitori (che ne sono i rappresentanti legali): «L’adolescente deve essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e la sua volontà deve prevalere, poiché coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica», ha chiarito il Cnb, secondo cui gli «adolescenti con patologie e rientranti nelle categorie identificate dal ministero della Salute, per le quali la vaccinazione è raccomandata, emerge in forma ancora più pressante l’obbligo dei genitori di garantire ai propri figli il miglior interesse. È importante – conclude il Cnb – ricorrere al Comitato di etica clinica o ad uno spazio etico e, come extrema ratio, al giudice tutelare».
Nel caso invece in cui sia l’adolescente a rifiutare il vaccino sebbene i genitori lo richiedano, «è importante e auspicabile che sia informato che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica. Appare tuttavia corretto non procedere all’obbligo di vaccino in mancanza di una legge, ma porre in essere misure a salvaguardia della salute pubblica».—