Paura, rabbia, voglia di rivincita. La famiglia italiana alla prova di sopravvivenza, con l’orto sul terrazzo, il pane fatto in casa, il figlio che non studia per la laurea ma per imparare un mestiere. Il reddito precipita all’indietro di 4 lustri, spread e default travolgono vecchie certezze e innescano nuove realtà. La mamma ricicla in cucina, il sigle fa la spesa sul web. Lo sguardo non è nostalgico, «non c’è rassegnazione», gli italiani si confermano inventivi, flessibili, prontissimi a «riposizionarsi ». È così che stanno attraversando una crisi peggiore delle altre, «perfida», la definisce il Censis nel rapporto 2012 presentato ieri al Cnel. Si vendono i gioielli, pure la credenza della nonna, si lascia a casa la macchina per andare in bici.
«Risparmio, rinuncia, rinvio»: le “tre R della famiglia” le chiama il Censis, l’argine allo smottamento del ceto medio.
LA SPESA
La quasi totalità delle persone ha riorganizzato il modo di riempire il frigorifero, scontata la caccia alle offerte e ai prodotti poco costosi. Il 42% degli italiani rinuncia all’acquisto di vestiti e scarpe. «I consumi reali sono tornati a quelli del 1997, i redditi al 1993». Spese per la cultura, per la cura e il benessere del corpo, per gli hobby o per prodotti elettronici sono ridotte all’osso. «Nei primi tre mesi di quest’anno la flessione delle spese in famiglia è stata del 2,8, nel secondo semestre è arrivata vicina al 4%». Si vendono i mobili antichi e si torna a seminare la lattuga in semenzaio, sono 2,7 milioni gli italiani che coltivano ortaggi da consumare ogni giorno, nelle città sono riapparsi gli “orti di guerra”, adesso trincee green al carovita.
«È la “restanza” del passato — spiega Giuseppe Roma, direttore del Censis — si valorizza ciò che resta funzionante del tradizionale modello di sviluppo».
L’EX-CONSUMATORE
Il 14,9% degli italiani, cioè uno su sei, è iscritto a gruppi di acquisto online che offrono beni e servizi a basso costo. Il responsabile familiare degli acquisti è soprattutto donna, attenta alla provenienza dei prodotti, «si orienta verso nuove combinazioni di cibi e nuovi luoghi dove acquistarli». Sempre più spesso le marmellate e i dolci si fanno in casa. Ma gli italiani sono diventati un popolo di “connessi”.
IL WEB
Si cercano online indirizzi, si comprano viaggi e vacanze. Siamo diventati meno teledipendenti e più digitali. Si usa Internet per studiare e chiacchierare, ormai il 62,1% è utente del web, la percentuale sale al 90,8 tra i giovani, che usano la rete per in inviare curriculum e cercare occupazione.
WELFARE IN FAMIGLIA
Aumenta chi cerca lavoro, più 34% in un anno. Due milioni di ragazzi sono a caccia di qualunque impiego. Ed è il circuito familiare a sostenere i più fragili, chi è rimasto disoccupato, il precario sfruttato, lo studente. Non solo. Per far fronte a cure sanitarie a domicilio, gli italiani tirano fuori di tasca propria per acquistare beni e servizi: nel 2011 hanno speso 28 miliardi di euro, l’1,76 % del Pil. «È la famiglia a coprire i buchi del Welfare pubblico». E c’è chi è stato costretto a vendere persino la casa. Nel 2011 la quota di famiglie in locazione ha raggiunto il 21% e nelle grandi città la percentuale sfiora il 30%. In ripresa il mercato. Ma si affittano stanze dell’abitazione come bed&breakfast.
L’ISTRUZIONE
Nuove ambizioni nelle scelte di studio e di lavoro. I ragazzi si orientano verso percorsi di inserimento lavorativo e scelgono corsi di laurea dai contorni professionali più certi: ingegneria, chimica, farmacia. In questo anno scolastico sono aumentate dell’1,9 % le iscrizioni agli istituti tecnici e professionali, mentre le immatricolazioni all’università sono diminuite del 6,3%, e i dati provvisori relativi al 2012 segnalano un ulteriore contrazione del 3%. Quasi la metà dei giovani che decide di concludere l’istruzione superiore, lo fa all’estero.
SEGMENTI EMERGENTI
Mentre crollano i dati sulle imprese, «in Italia reggono due cose, le cooperative e le aziende guidate dalle donne». Anche i numeri della crisi occupazionale danno conto della resistenza al femminile, per il primo semestre di quest’anno un più 1,3%. Nonostante la frenata l’Italia imbastisce nuovi successi: start up, imprese high tech e tecnologie verdi.
LA RABBIA
È l’emozione più diffusa. Con chi ce l’hanno gli italiani? «Con i politici». Cos’è che ha provocato crisi e povertà? «La corruzione». Il 46% afferma di «essere stato colpito di persona». È «indispensabile», secondo il presidente del Censis Giuseppe De Rita, «colmare la distanza tra popolo e governo».
Repubblica – 8 dicembre 2012