Una soluzione per uscire dall’impasse sul caso del nuovo ospedale di Padova c’è. Ed è già sul tavolo. Ad indicarla è stato ieri il governatore Luca Zaia, dopo il muro contro muro dei giorni scorsi con il Comune di Padova (che aveva sostanzialmente finito per sfocare ogni prospettiva sul futuro dell’assistenza sanitaria nella città del Santo: come si sa la Regione, di fronte al no del Comune al nuovo ospedale da costruirsi nell’area di Padova Ovest, aveva chiuso anche alla possibilità di finanziare la profonda ristrutturazione dell’attuale polo universitario, così come chiedeva l’amministrazione locale).
Di cosa si tratta? Zaia sarebbe disposto a concedere a Bitonci la rinuncia da un lato all’area di Padova Ovest come sito della struttura, dall’altro al project come modalità di finanziamento dell’opera. Non solo, lascerebbe al Comune la possibilità di non «spogliare» del tutto l’area dove sorge l’attuale policlinico universitario, spostandovi là l’ospedale Sant’Antonio e l’Istituto oncologico veneto (Iov). In cambio, però, chiederebbe mano libera per costruire in città, ma non ovviamente a Padova Ovest, il nuovo ospedale universitario e internazionale (a questo punto probabilmente a Brusegana). Ecco Zaia: «Non abbiamo assolutamente abbandonato l’idea di fare l’ospedale a Padova – ha detto ieri, durante un incontro a Mestre – e non vogliamo neanche pensare di andare fuori dalla città. Le questioni poste ragionevolmente dal sindaco sono comprensibili – ha continuato – ci porti le carte con le risultanze dei lavori della sua commissione, sarà mia cura girarle ai tecnici che stanno lavorando da anni sulla questione, e se ci sono scelte tecniche che introducono elementi rilevanti a supporto di altre soluzioni non c’è nulla di scandaloso a seguirle. Sulla vecchia area dove sorge l’attuale ospedale – ha proseguito inoltre -, che attualmente ospita 1.400 posti letto più tutte le cliniche e gli edifici correlati all’attività universitaria, prevediamo di concentrare una offerta ospedaliera, approfittando degli edifici riqualificati o in via di riqualificazione, per un migliaio di posti letto che scaturiranno dal trasferimento del Sant’Antonio, dello Iov». E infine sul finanziamento: «Il project pieno – ha chiuso – non lo vedo proprio anche perchè non ci piace proprio per questa formula. Tra Roma e la Banca europea di investimenti alla fine contiamo di pagarlo tutto con i soldi pubblici». Ora si attende la risposta di Bitonci.
Intanto, però, a mantenere alta la tensione ci pensano nove consigliere regionali di estrazione bipartisan : guidati da Leonardo Padrin (Forza Italia), hanno chiesto alla giunta di procedere contro il sindaco di Padova per diffamazione. Secondo loro Bitonci, che in più occasioni ha sostenuto pubblicamente l’esistenza di «interessi particolari» e «pressioni» legati alla realizzazione del nuovo ospedale di Padova, avrebbe leso l’onore dell’istituzione. «Crediamo che il sindaco di Padova disponga di informazioni precise che lo inducono a formulare tali allusioni – sostengono oltre a Padrin, il presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato (Ncd), Piergiorgio Cortelazzo di Forza Italia per il Veneto, Claudio Sinigaglia, Piero Ruzzante e Mauro Bortoli del Pd, Antonino Pipitone di Italia dei Valori, Santino Bozza e Francesco Piccolo del gruppo misto – Chiediamo al presidente Zaia in primo luogo di verificare se il sindaco Bitonci abbia denunciato alla magistratura le informazioni in suo possesso e se la Regione sia intenzionata a difendere i propri interessi qualora dovessero emergere reati connessi alla realizzazione del nuovo ospedale. Ma qualora le dichiarazioni del sindaco risultassero prive di fondamento, invitiamo la Giunta ad agire nei suoi confronti per diffamazione dell’amministrazione regionale».
Giovanni Viafora – Il Corriere del Veneto – 2 agosto 2014