il Comune non dà permesso di affissione. Gli animalisti: «Verità che si preferisce ignorare». Negata l’affissione dei manifesti contro la caccia
Cacciatori con cani e fucili Verona. Niente manifesti contro la caccia in città. Il Comune ha negato al «Movimento vegetariano No alla Caccia» l’affissione dei suoi cartelloni per protestare contro il massacro degli animali perché li ha ritenuti troppo cruente. E scoppia la protesta del popolo animalista con centinaia di mail indirizzate a Palazzo Barbieri e al nostro giornale. «Mostrare le immagini di quanto accade nel campi e nei boschi», scrivono in un comunicato stampa i rappresentanti del Movimento, «sarebbe troppo crudele a detta del Comune. Si può ferire un animale con pallottole che lacerano le ossa e le viscere, si può ucciderlo, squartarlo, farlo a pezzi, ma tutto deve essere fatto senza che nessuno veda. Come potrebbero ancora sostenere i cacciatori la nobiltà di questo “sport” se venissero mostrati i tormenti, le atrocità e i massacri di milioni di creature pacifiche e innocenti che vengono compiuti in nome della caccia?». «Riteniamo», concludono, «che la decisione del Comune sia lesiva della libertà di esprimere il proprio pensiero e di diffondere una verità scomoda, che si preferisce tenere nascosta».
In Comune, dove le pratiche per l’affissione erano già state pagate, sono stati i magazzinieri dove vengono consegnati i manifesti a alzare le antenne e a allertare gli uffici. Immagini troppo forti, sono da visionare, hanno avvertito. E il responso della responsabile Ufficio affissioni, consultato i superiori, non ha lasciato spazio alle trattative: niente da fare, non possono essere affissi. Per il Comune, il cui sindaco Tosi è anche presidente regionale Federcaccia, quelle immagini così crude e violente avrebbero potuto turbare bambini o persone sensibili. Le foto in questione che campeggiano sul cartellone sono sei: ritraggono alcuni cacciatori mentre squartano degli animali appena catturati, un gatto impallinato, il muso di un camoscio morto e le mani di un uomo completamente coperte di sangue. Sotto, in rosso, una grande scritta: «Un massacro nei boschi e in campagna».
Il Movimento vegetariano No alla Caccia, pagando 1500 euro, ha suggerito loro il Comune, potrebbe rivolgersi a una specie di giurì nazionale per valutare la legittimità o meno dell’affissione. Ma pare che il Movimento abbia declinato.
l’arena – 13 ottobre 2011