Azioni, obbligazioni e titoli di Stato. Ma anche case, terreni e cantine. Nell’anno in cui la grande crisi è tornata a mordere, i parlamentari italiani hanno scelto di diversificare il rischio e tornare al caro vecchio mattone. Senza dimenticare però l’italica passione per i motori. A due o a quattro ruote.
E con un ritorno di fiamma per le barche. È quanto emerge dalle situazioni patrimoniali allegate alle dichiarazioni dei redditi di senatori, deputati e membri del governo che sono pubbliche da oggi. Al loro interno abbondano i casi curiosi: dai 700mila investiti da De Gennaro in prodotti finanziari di vario genere alle 30mila azioni Mps acquistati da D’Alì; dalle due moto (con annesso rimorchio) di Calderoli all’appartamento in Kenya di Leo e Adornato.
La passione per titoli e azioni
Fatta la premessa che lo status patrimoniale dei politici italiani è più aggiornata di quella reddituale visto che contiene i dati fino all’estate 2012 e non si ferma al 2011, passiamo a esaminare la propensione all’acquisto di titoli. Partendo dall’esecutivo. Accanto al sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi, Gianni De Gennaro, e ai suoi 700mila euro investiti in azioni e obbligazioni, spicca Tullio Fanelli. Nel luglio scorso, il sottosegretario all’Ambiente risultava avere investito insieme alla moglie oltre 35mila euro presso JP Morgan Fund e altri 39mila presso la Morgan Stanley Investment. Un’abitudine condivisa anche dai parlamentari. Si pensi al senatore Enzo Ghigo (Pdl) e alle sue attività finanziarie per 788mila euro. Così suddivise: 123mila euro in azioni (tra cui Enel, Enel, Fiat, Generali, Unicredit) e 664mila in gestioni patrimoniali. Del gruppo fa parte anche un affidamento di 600mila euro dei quali l’ex presidente del Piemonte ne ha già usati 323mila. Non è da meno l’ex sottosegretario all’Interno, Antonio D’Alì (Pdl), che l’anno scorso risultava avere in portafoglio 408.852 azioni della Sosalt Spa (una delle famose saline di Trapani, ndr), 250 di Unipol e 30.000 del Monte dei Paschi di Siena. O l’ex ministro della Difesa Antonio Martino (Pdl) che ha incrementato il suo portafoglio titoli con l’acquisto di altre 7mila azioni Unicredit e 2.300 azioni Italcementi. Oppure il senatore democratico Antonello Cabras con i suoi tre conti titoli : il primo da 134mila euro (formato da 262 azioni Enel, 10 Telecom e due partecipazioni a fondi); il secondo da 48mila (incentrato per la quasi totalità su Btp italiani); il terzo (cointestato con la moglie e composto sempre di Btp) da 29mila euro. Sempre in casa Pd, da segnalare le 60mila azioni del Banco Popolare spa e le 20.644 azioni Unicredit acquistate da Matteo Colaninno ; nonché gli investimenti di Mimmo Lucà che ha venduto oltre 2mila azioni Enel e oltre 2.500 azioni Seat, acqusitando invece circa 13mila azioni Intesa Sanpaolo. Mentre il leader Udc Pierferdinando Casini, sempre tramite gli istituti di credito che hanno in gestione il suo portafoglio titoli, ha effettuato una massiccia operazione di vendita di azioni, tra le quali spiccano Intesa San Paolo (967) ed Eni (262) . L’Udc Roberto Rao ha preferito invece investire in Bot (del valore di 20mila euro)
Il caro vecchio mattone
Ancora più numerosi sono i politici che hanno modificato il proprio patrimonio immobiliare. Innanzitutto tra gli inquilini di Montecitorio. Il presidente della commissione Anagrafe tributaria, Maurizio Leo (Pdl) ha acquistato, a metà con la moglie, una casa a Malindi. Imitato dalla centrista Ida D’Ippolito Vitale che, per restare al Kenya, si è buttata su un contratto di lease hold a Mambrui. Passione per il Kenya anche per il deputato Udc Ferdinado Adornato dove ha comprato con la moglie (senza specificare la località) una casa per un valore di 50mila euro. Degni di nota poi l’ex pdl Fabio Gava, che ha comprato un fabbricato con terreno di 13.000 mq a Ostuni (Brindisi) e la deputata democratica Marilena Parenti, che ha optato per Londra. L’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano (Pd) ha acquistato un immobile a Roma. Non va dimenticata Maria Rosaria Rossi, la pidiellina molto vicina a Silvio Berlusconi, si è intestata due case sul lungomare di Santa Marinella, l’ex ministro dell’Innovazione Lucio Stanca, che comprato un appartamento a Milano e Gianfranco Miccichè (Grande Sud) che ne ha edificate due case a Cefalù. Mentre Alessandra Mussolini, spicca per dinamismo, avendo acquistato ben quattro immobili a Roma. Un panorama simile emerge da Palazzo Madama. Con i 19 immobili in Sardegna di Fedele Sanciu (Pdl), gli 11 dell’ex sottosegretario al Lavoro, Cristina De Luca, (Terzo polo) e i 9 di Giuseppe Milone (Fratelli d’Italia).
Non mancano le auto, le moto e le barche
Il nome di Milone ritorna anche quando si passano a esaminare i beni mobili registrati. Il senatore nativo di Paternò (Catania) condivide con l’ex ministro leghista della Giustizia, Roberto Castelli l’attrazione per le auto d’epoca. Castelli ha in garage un’Alfa duetto del 1976, Milone ben sei vetture: una Fiat 1.500 cabrio del 198, una Bmw 3.0 Csi del 1973, un’Alfa Romeo Gt junior del 1968, un’Alfa sprint del 1979, una Mercedes 220 S del 1968 e una Fiat 900 E del 1983. A cui si sommano due Fiat panda 4×4 e una Bmw 850 vecchio modello. Molto ferrato sulle quattro ruote si dimostra lo stesso De Gennaro con una Bmw X3 del 2009, una Jeep Wrangler del 2007 e una Renault R4 del 1989. Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato di Silvio Berlusconi, ha acquistato una Audi A8., vendendo la vecchia Lancia Thesis, mentre Renzo Lusetti (Pd) ha optato per una Mercedes ML 320. E c’è poi chi preferisce le due ruote come l’ex ministro leghista della Semplificazione Roberto Calderoli che ha acquistato 2 motociclette Bmw (una nuova e una usata) e un rimorchio per trasportarle. E veniamo così alla passione per il mare. Che ha contagiato – oltre a De Gennaro e D’Alì – anche Francesco Casoli (Pdl) con un gozzo in legno cabinato da 6,70 metri e il suo collega di partito Giuseppe Esposito con un altro gozzo da 40 cv.
Il sole 24 Ore – 1 marzo 2013