Il ministro Madia, in una intervista, ha ritenuto opportuno denunciare un conflitto di interessi tra i sindacati e la riforma della PA che il governo si accinge a varare, in quanto tra le misure previste ci sarà un taglio del 50% delle agibilità sindacali.
Il ministro, però – ha dichiarato il Presidente di FVM Cosmed Aldo Grasselli – dimentica che nell’incontro con le confederazioni che si è svolto a Palazzo Vidoni il 12 giugno le critiche e le proposte correttive che le Confederazioni hanno sollevato sono state numerose su tutti i punti della riforma e che la ministra Madia, sentito il clima, si era limitata a dire che i testi forniti dalla stampa non avevano nulla di ufficiale e che disconosceva le stesse bozza uscite, a sua insaputa, dal ministero . Le critiche delle Confederazioni in modo quasi del tutto unanime hanno riguardato i temi del lavoro, del precariato, del turn over, dei contratti e dell’innovazione mentre hanno generosamente e elegantemente evitato di contestare alla ministra l’intervento sui diritti sindacali. Intervento che la ministra per altro ha motivato solo con l’urgenza di dare in pasto all’opinione pubblica una punizione contro una casta nuova, finalmente diversa da quella dei politici già piuttosto mal vista nel paese.
Rottamare il 50% dei diritti di rappresentanza dei sindacati può essere una priorità? Certamente se si vuole demolire quella parte di costituzione che tutela i diritti dei lavoratori a favore di un dirigismo politicante che distribuisce denari ai bisognosi (80 euro) mentre impedisce la contrattazione nazionale degli altri lavoratori i quali, nel modello di società futura prevedibile, potranno essere comperati, premiati, promossi e pensionati sulla base di graziose elargizioni individuali che il potere esecutivo potrà conferire e togliere al di fuori e al di sopra di qualsiasi rappresentanza sindacale e di qualsiasi legge o contratto collettivo.
Il Governo Renzi sta facendo quello che Berlusconi e Brunetta non erano stati capaci di fare: una riforma iper liberista del mondo del lavoro.
20 giugno 2014