A Roma scattano gli interrogatori dei vigili urbani che hanno dato forfait a Capodanno (arrivano anche gli ispettori inviati dal ministro Marianna Madia), a Bari il sindaco Antonio Decaro, dopo aver letto degli oltre cento autisti assenti nella notte di San Silvestro, minaccia di vendere l’azienda dei trasporti, «così il prossimo anno — dice — discutete con il padrone e non con il Comune…», e a Napoli sul caso dei duecento netturbini improvvisamente ammalati la Cgil campana chiede «nessuna clemenza per chi si sia reso responsabile di un insopportabile imbroglio».
L’assenteismo, dunque, sembra essere un’«epidemia» che, nella notte di San Silvestro, ha colpito mezza Italia: «Nel nostro Paese si guarisce dall’Ebola — sorride amaro il presidente del Consiglio Matteo Renzi — e però cadono tutti malati la notte del 31 dicembre…». E la licenziabilità nella pubblica amministrazione? «Questa decisione sul futuro del pubblico impiego starà dentro la legge delega. Qualcuno voleva metterla in un altro contenitore, ma è come mischiare mele e pere. Quando, ragionevolmente tra febbraio e marzo, la conclusione di un percorso sulla pubblica amministrazione arriverà in Aula, in quella sede ci saranno anche le norme sul pubblico impiego».
Renzi parla del «grande rispetto che ha il governo per chi lavora nel pubblico: la stragrande maggioranza è di persone serie». E torna sul caso dei vigili: «Vi sembra normale che si ammalino tutti proprio il 31 dicembre? Serietà».
Intanto a Roma è guerra sulle cifre della «diserzione» dei vigili urbani: critiche («vogliono screditare il Corpo») arrivano dall’opposizione (Francesco Storace, La Destra, parla di «montatura mediatica») ma anche dalla maggioranza di Ignazio Marino, con Sel che chiede «al governo cittadino di fare pace con la città». Risponde il vicesindaco, Luigi Nieri (Sel, pure lui): «Non ci sono solamente quei 44 agenti privi di qualsiasi giustificazione per l’assenza, siamo di fronte a un’eccezionalità difficilmente spiegabile, con un tasso di assenteismo dell’85% e con percentuali di malattie pari al 75% mentre la media è del 7». L’indagine interna si sta concentrando sulle ore che hanno preceduto il forfait collettivo: l’obiettivo è individuare i registi della protesta. E mentre alcune sigle sindacali chiedono le dimissioni di Marino, critiche arrivano dalla Cgil: «Le bugie non aiutano, senza dialogo c’è il rischio caos».
La «protesta» dei vigili — ai quali il sindaco ha imposto la rotazione nelle zone della città, norma voluta dall’Anticorruzione di Raffaele Cantone — va avanti: c’è il rischio di una nuova «protesta» domenica, in occasione del derby tra Lazio e Roma, e comunque ieri, nel centro storico, agenti assenti dal Pantheon al Colosseo, dalla stazione Termini a Trastevere.
Alessandro Capponi – Il Corriere della sera – 5 gennaio 2015