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«Sulla galassia di enti regionali Zaia sta facendo pulizia»

La fotografia è reale, ma è aggiornata alla fine della legislatura precedente. Roberto Ciambetti, assessore regionale al bilancio, se la prende a male per l’inchiesta del nostro giornale sulla galassia di partecipate della Regione Veneto.

«Negli ultimi due anni la giunta Zaia ha avviato un processo di riduzione del sistema, che si sta concretando con l’accorpamento, già in fase avanzata, di quattro società immobiliari in un’unica realtà, della messa in vendita all’asta dei pacchetti azionari di College Valmarana, Insula, Rovigo Expo, S.I.S., della soppressione dell’Arss». Ciambetti conferma che in consiglio regionale giacciono una serie di disegni di legge di riorganizzazione delle Ater e di Veneto Agricoltura. Inoltre, ricorda Ciambetti, la giunra regionale ha disposto la riduzione del numero dei membri dei consigli di amministrazione e un deciso taglio dei loro emolumenti, nonché le direttive regionali con le quali vengono bloccate numerose voci di spesa e l’assunzione del personale. «All’inizio del 2012 – rileva l’assessore al bilancio – alla Regione facevano capo 28 enti strumentali e 20 società partecipate: gli enti strumentali (Ater, Consorzi di bonifica, Enti parchi, Agenzie, ecc.) assorbono fondi per circa 9 milioni e 679 mila euro, dei quali ben 5 milioni 412 mila euro riguardano l’Istituto Oncologico veneto. Il patrimonio societario regionale al 31.12.2011, invece, è dato da 20 società che sommano circa 1.738 dipendenti e vedono 39 amministratori rappresentanti della Regione: 19 sono società di capitali partecipate in via diretta o tramite la finanziaria Veneto Sviluppo, in molte delle quali la Regione ha una quota minoritaria (dei 1.738 dipendenti ben 822 fanno capo a società nelle quali la Regione del Veneto ha una partecipazione inferiore al 30% del capitale). C’è, poi, l’associazione Informest, costituta con il Friuli Venezia Giulia e l’Istituto Nazionale per il Commercio con l’estero. Il flusso di fondi trasferiti dalla Regione alle società complessivamente è in sensibile calo. Se, infatti, nell’anno 2010 si aggirava attorno ai 207 milioni di euro, 201 dei quali concentrati in 4 società (Veneto strade, Veneto Sviluppo, Veneto Acque, Sistemi territoriali), nell’anno 2011 si è attestato a circa 167 milioni di euro. Nel 2011 il conto profitti e perdite complessivo segna utili per oltre 20,6 milioni di euro». Per Ciambetti, «la Corte dei Conti del Veneto riserva un giudizio positivo sia per la governance come per i meccanismi di controllo regionali e piuttosto annota, chiedendo giuste spiegazioni, l’andamento dei flussi finanziari in uscita dalla Regione verso le principali società ( Veneto Strade, Sistemi Territoriali, Veneto Sviluppo e Veneto Acque) alle quali vanno il 97,10% dei fondi stanziati per le società regionali, fondi necessari, per altro, per investimenti infrastrutturali».

Il Mattino di Padova – 15 gennaio 2013

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