Fiorella De Zotti vince il primo round, ma ora l’Ulss 5 spera di vincere il match. Non c’è pace fral’ex direttore amministrativo licenziata nel 2009 dall’allora direttore generale Renzo Alessi e l’azienda dell’ Ovest vicentino. Il 20 novembre del 2013 il giudice del lavoro di Vicenza, a parziale accoglimento del ricorso presentato dalla dottoressa De Zotti, condannava l’Ulss 5 a pagare, con sentenza subito esecutiva, alla dirigente veronese 85.649 euro per il danno patrimoniale, cioè per il mancato guadagno causato alla professionista da un licenziamento bollato dal magistrato come illegittimo, e altri 35 mila euro per il danno all’immagine, oltre a 3.600 euro per la refusione delle spese legali.
Ma adesso, dopo che il 10 ottobre scorso la cancelleria del tribunale ha comunicato le motivazioni della sentenza di primo grado, l’azienda decide di interporre appello. Secondo il legale dell’Ulss dell’Ovest Vicentino, l’avvocato Gianni Barillari ci sarebbero i margini per ribaltare l’esito del giudizio che, finora, anche se non in toto, ha dato ragione alla De Zotti. Sempre, in base al parere del legale, ci sarebbero state lacune nella parte istruttoria del procedimento. Non sarebbero stati escussi tutti i documenti portati dall’Ulss a giustificazione del proprio operato. Da qui, appunto, l’appello e la riapertura del contenzioso.
Nel caso l’Ulss 5 riuscisse a sovvertire il risultato della vertenza, l’ex direttore amministrativo dovrebbe restituire gli oltre 124 mila euro già incassati. Visto nell’ottica della controparte, il rischio per l’azienda guidata dal direttore generale Giuseppe Cenci è, invece, che, in secondo grado, la condanna non solo venga confermata ma possa anche aumentare l’entità del risarcimento. All’epoca, la vicenda, senza precedenti nel Veneto della sanità pubblica, fece rumore. Il 7 agosto del 2009 l’allora dg Renzo Alessi revocava l’incarico affidato al proprio direttore amministrativo il primo febbraio del 2008, un anno e mezzo prima. Più o meno la stessa sorte sarebbe, poi, tocca ta al direttore sanitario Giampaolo Stopazzolo, dimessosi (oggi dirige il dipartimento interaziendale per la telemedicina) e sostituito con Simona Bellometti (oggi all’Ulss 10 di San Dona). All’inizio sembrava che fra Alessi e Fiorella De Zotti (che, prima di arrivare ad Arzignano, dirigeva la sede dell’Inps di Verona), non ci fossero problemi. Invece il rapporto con Alessi cominciò a logorarsi fino alla clamorosa rottura. «È dotata di professionalità di base, ma è inesperta e non adatta per la sanità pubblica dichiarò allora Alessi -. In diciotto mesi non è riuscita a inserirsi nella gestione dell’ azienda». Naturalmente la De Zotti, 45 anni, vicentina, laurea in scienze politiche, dopo essere tornata all’Inps (attualmente è direttore a Roma della struttura tecnica per il controllo strategico) non si da per vinta e impugna il provvedimento. Nel corso del processo davanti al giudice Daniela Migliorati i suoi legali Andrea Filati di Vicenza e Franco Balbi di Verona attaccano l’Ulss denunciando quello che per loro è un li cenziamento senza giusta causa per l’assoluta genericità del suo contenuto» e senza ragioni che facessero prevedere una rescissione del contratto triennale. Il giudice accoglie il ricorso. La sentenza dice che il provvedimento è carente di motivazioni. L’Ulss 5 è dunque condannata. Ma ora si riparte da zero.· Per la difesa non sono stati citati tutti i documenti prodotti in aula a giustificazione dell’allontamento Fiorella De Zotti.
Franco Pepe – Il Giornale di Vicenza – 3 gennaio 2014