La prima commissione del Consiglio regionale, presieduta da Oliviero Dottorini, ha approvato oggi, con l’astensione tecnica di Pdl e Fd’I, il disegno di legge della Giunta che ratifica l’accordo tra Umbria e Marche per il riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle due Regioni.
L’atto, i cui relatori in Consiglio regionale saranno Renato Locchi (Pd) per la maggioranza e Andrea Lignani Marchesani (Fd’I) per l’opposizione, andrà in discussione insieme ad un documento della Commissione, scaturito dal dibattito, che indica un tetto più basso per la retribuzione del direttore generale ed indica con maggiore precisione quali sono le funzioni e le attività che possono essere svolte dall’istituto zooprofilattico. La discussione dell’atto, che ha già ottenuto il parere positivo della Terza Commissione, è stata abbinata a quella della proposta di legge di analogo contenuto presentata Oliviero Dottorini (capogruppo Idv), che dopo l’illustrazione del disegno di legge della Giunta da parte dell’assessore Franco Tomassoni, ha ritenuto l’iniziativa dell’esecutivo esaustiva e in grado di assorbire anche le proposte dell’atto da lui presentato. L’assessore Tomassoni ha spiegato che un decreto del ministro della salute (il “n.106 del 2012”) prevede l’obbligo per le Regioni di disciplinare il funzionamento degli istituti zooprofilattici e di verificare l’utilizzo delle risorse assegnate. Umbria e Marche hanno dunque proceduto a predisporre un testo di accordo per il riordino dell’Izps che è stato sottoposto alla conferenza dei servizi.
IL DIBATTITO. Oliviero Dottorini si è detto soddisfatto di quanto proposto dalla Giunta, apprezzando la riduzione dei componenti del Cda, delle loro indennità e le qualifiche richieste al direttore generale. Positiva anche la riduzione dei componenti del collegio dei revisori, anche se nel disegno di legge potevano essere specificate in modo più preciso le funzioni che l’istituto può svolgere. Andrea Lignani Marchesani (Fd’I) ha proposto di ridurre il tetto massimo della retribuzione prevista per il direttore generale, ora parametrato con quello del direttore delle aziende sanitarie “che però hanno un bilancio e un numero di dipendenti 10 volte superiore). Renato Locchi (Pd) ha condiviso la proposta di Lignani Marchesani, evidenziando la rilevante differenza tra Istituto zooprofilattico e aziende sanitarie.
LA SCHEDA. Il consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico scende da 5 membri a 3, soltanto presidente e 2 membri (prima comprendeva presidente, vicepresidente e altri 3 componenti), inoltre la durata in carica scende da 5 a 4 anni. Tagliate anche le retribuzioni: per il presidente un’indennità che scende dal 50 per cento di quella spettante ai consiglieri regionali al 20 per cento, per gli altri due componenti si scende al 10 per cento (prima era il 20). Con l’eliminazione della figura del vicepresidente, che percepiva una indennità pari al 30 per cento, i costi sono più che dimezzati. Altra novità introdotta nell’accordo fra le due Regioni riguarda la figura del direttore generale, che dovrà avere un attestato di formazione manageriale e quindi possedere adeguata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti, ed il cui contratto potrà essere rinnovato una volta soltanto. Infine, rispetto al passato, i tre revisori dei conti (uno nominato dalla Regione Umbria, uno dalla Regione Marche ed uno dal ministero) dovranno essere iscritti al Registro dei revisori contabili.