In questi giorni autorevoli testate economiche ci hanno spiegato che il Veneto e il Nordest di questo Paese pagano più tasse di tutti e in cambio ricevono meno di tutti. Poi arriva la “Carfagna del Sannio” a dire con malcelato disprezzo che “i veneti sono tutti contadini”. Cos’è onorevole i soldi delle nostre tasse che vengono dirottate in Campania puzzano forse di letame?
Dal Corriere del Veneto. Pd e montiani attaccano De Girolamo: vada a casa. La Lega: si vergogni. C’è chi giura che da adesso boicotterà la mozzarella di bufala a favore del radicchio rosso (tardivo) di Treviso, chi entra a gamba tesa con un secco «vergognate asena» e chi si riscopre tutto a un tratto contadino con un orgoglio mai visto prima. Va detto che ieri a mezzogiorno l’hashtag lanciato dal Partito Democratico su Twitter #siamotutticontadini, dopo la gaffe della parlamentare del Pdl Nunzia De Girolamo durante la trasmissione Agorà (Raitre), è diventato il quarto più commentato di tutta la rete e il più commentato d’Italia. Complice un sabato piovoso che stimolava più la presenza sul web che all’aria aperta, i veneti — politicizzati e meno politicizzati — hanno manifestato uno sdegno trasversale nei confronti della deputata del Pdl che venerdì, in televisione, ha interrotto stizzita la candidata del Pd Laura Puppato dicendo «meno male che non dovevamo essere provinciali e dovevamo pensare alla Siria, siamo passati al Veneto. Altro che provinciali, siamo proprio contadini». «Il Veneto non è più la terra dei contadini», aveva ribattuto Puppato allibita sentendosi rispondere seccata da De Girolamo: «Il Veneto è la terra contadina in assoluto».
Ed ecco il risultato. I (contadini) veneti hanno preso il web per le corna seminando un migliaio di tweet nella rete tra sera e mattina. Già al canto del gallo capeggiava sulla rete il commento di Laura Puppato e della segretaria del Pd Rosanna Filippin convinta sostenitrice dell’orgoglio contadino veneto. «De Girolamo ha affermato candidamente che il Veneto è solo terra dei contadini. Come dire che a Napoli tutti suonano il mandolino», scrive Filippin. «Mi ha impressionato questa concezione sciagurata e fuori dalla realtà della De Girolamo» rincara la dose Puppato seguita dal capolista di Veneto 1 Davide Zoggia («Ci ha aggrediti e voleva forse umiliarci, ma noi siamo fieri delle nostre origini agricole e non ci prestiamo a caricature e macchiette»), dal sindaco di Padova Flavio Zanonato («Stupisce e amareggia che una persona che proviene dalla regione di Giambattista Vico, Benedetto Croce e Renato Caccioppoli, di Totò e di Eduardo De Filippo sia così ignorante») e dalla candidata di Bersani Alessandra Moretti (Siamo fieri di essere contadini: grandi lavoratori, tenaci imprenditori, coraggiosi innovatori!!!»). Sul fronte dei montiani il tenore dei commenti non cambia. Anche per Antonio De Poli (Udc) le frasi della deputata campana sono «fuori dalla realtà». Con l’hashtag aggiuntivo #degirolamoacasa De Poli sottolinea che «in parlamento non c’è bisogno di chi disprezza il lavoro. Sono parole vergognose perché i contadini veneti costituiscono una ricchezza da difendere».
E la deputata campana? Anche lei (che nel delirio delle critiche più pesanti è diventata con l’hashtag #nonnosilvio «la Minetti del Sannio», «la camorrista», «una a cui una zappa in mano male non farebbe»), nel pomeriggio è intervenuta su Twitter e su Facebook per dare la sua versione dei fatti con tanto di invito a riascoltare attentamente la trasmissione. «Mi dispiace dover assistere all’ennesima strumentalizzazione perchè da me mai arriverà una parola che possa anche solo in parte minimizzare o criticare il mondo agricolo — spiega De Girolamo che sottolinea di avere una nonna contadina, che sottolinea l’origine nobile del Veneto e che cita addirittura il pontefice e il suo ‘solo la terra ci salverà’— Non ho mai detto che il Veneto è terra di contadini. Ho detto rispondendo alla Puppato: Non parlo del Veneto io vengo da una terra contadina in assoluto! ma le altre voci hanno coperto le mie parole e mi scuso se sono stata fraintesa». Equivoco? Fraintendimento? «Strumentalizzazione della sinistra per avere qualche voto in più», ribatte De Girolamo promettendo querele per chi l’ha insultata chiamandola «mafiosa» e «camorrista» («Si vergognino, io ho combattuto la criminalità e mi sono trovata anche una pistola puntata in faccia»).
Eppure le critiche non sono arrivate solo dagli oppositori politici. Tra i primi a sparare a zero sulla pidiellina campana è stato il capolista al Senato per la Lega Massimo Bitonci, per il quale «i contadini veneti hanno lavorato la terra mantenendo figli e nipoti del Nord e anche qualche amico del Sud, da dove viene De Girolamo che è bene che sappia che in Veneto siamo tutti di origine contadina e, fortunatamente, non mafiosi come sarebbero i campani secondo il noto clichè».
Per l’assessore regionale Roberto Ciambetti «le tesi supposte dalla signora De Girolamo sono alquanto bizzarre». «E non è un mistero dove le mettiamo le supposte in Veneto», aggiunge Ciambetti citando il Carlo Levi di Cristo s’è fermato a Eboli secondo cui «per i contadini lo Stato è più lontano del cielo e più maligno, perchè sta sempre dall’altra parte».
I colleghi di partito di De Girolamo infine vanno più cauti. E se per Alberto Giorgetti (coordinatore Pdl) si tratta di uno «scivolone» («l’affermazione va interpretata come una gaffe», dice), l’ex ministro dell’Agricoltura ora candidato come capolista del Pdl Giancarlo Galan affida il suo commento a una battuta su Twitter: «Evviva! finalmente si parla di agricoltura in questa campagna elettorale! Vuoi vedere che parleremo addirittura di cultura?».
«Chi pensa che l’agricoltura sia un residuo del passato non capisce nulla nè del nostro Paese nè del futuro del pianeta — conclude il ministro dell’Agricoltura in carica Mario Catania in lista con il partito di Casini — Sono orgogliosissimo di essere candidato in una terra come il Veneto che ha un’agricoltura straordinaria e un importantissimo sviluppo sia nell’industria che nel terziario».
3 febbraio 2013