Più fondi per i danni da predazioni e incontri sul territorio per spiegare agli allevatori le opportunità che arrivano dalla presenza della fauna selvatica, lupi inclusi. Pronta la battuta, con evidente riferimento alla terra natìa di Zaia: «Se sono davvero un valore aggiunto, si può pensare di spostarli tra i vigneti del Prosecco»
Da Venezia, Luca Zaia, presidente della Regione, Daniele Stival, assessore alla Caccia, Franco Manzato, con delega ai Parchi, non hanno dubbi: «La cucciolata di sette lupacchiotti (nata in Lessinia dai lupi Slavc, che per arrivare in zona ha percorso duemila chilometri tra le Alpi, e Giulietta, ndr) è una bella notizia – commenta il governatore – e proprio per questo, a partire dalle prossime settimane, si organizzeranno incontri con le comunità locali su questo evento, che considero di enorme interesse sotto il profilo del recupero naturalistico di questa parte della regione». Lo scopo, aggiunge Stival, è quello di fornire «una corretta e completa informazione sul ritorno del lupo in Lessinia, sulle più opportune misure gestionali da intraprendere per evitare danni». Tra le notizie c’è anche l’aumento dei limiti di spesa relativi al risarcimento dei danni, che passano da 10mila ai 25mila euro, «Nella conta – specifica Stival – sono compresi quelli indiretti, arrecati dai grandi carnivori selvatici alle produzioni agricole e zootecniche». Non si tratta solo di tutela della biodiversità, ma anche di una questione d’immagine. Per Zaia, il rischio è quello di affrontare «campagne contro i prodotti locali», ossia un boicottaggio, da parte di associazioni animaliste e di chi, in generale, ha semplicemente a cuore la tutela delle specie selvatiche. Ma sulla montagna veronese, i diretti interessati, non sembrano essere soddisfatti dagli annunci che arrivano dalla Laguna. Scettico, con una punta polemica, il sindaco di Bosco Chiesanuova, Claudio Melotti. «L’idea che basti alzare, mantenendo sempre una cifra esigua, il fondo per i risarcimenti denota quanto poco sia stato compreso il problema in Regione. Il nodo principale, per gli allevatori, non è certo quello di vedere il singolo capo risarcito, ma avere la certezza di lavorare in condizioni sicure. Il mio timore, condiviso da molti in zona, è quello che, con questi presupposti e con questa mentalità, gli allevatori non vorranno più caricare le malghe, compromettendo il lavoro di molti e il futuro stesso della Lessinia. Nessuno di noi vuole “sparare a vista” ai lupi, ma è necessario spostarli». Infine la battuta, con evidente riferimento alla terra natìa di Zaia: «Se sono davvero un valore aggiunto, si può pensare di spostarli tra i vigneti del Prosecco».Dello stesso parere Adelino Brunelli, consigliere provinciale della Lega: «Stavolta sono in disaccordo con Zaia, vengono ignorate le richieste di chi vive in Lessinia».
Davide Orsato – Corriere del Veneto – 19 agosto 2014