Pecore, cani, gatti e galline possono prevedere i terremoti? Sì, secondo il monitoraggio che un biologo tedesco, Martin Wikelski, ha condotto in un’azienda agricola a Pieve Torina, borgo paradisiaco sui monti Sibillini nel Maceratese dove le scosse che hanno martoriato il Centro Italia a partire dal 24 agosto 2016 si sono fatte sentire con ferocia. Case nuove sbriciolate, vecchi casali crollati. Inagibili anche le abitazioni di Luca, Mirko e Giovanni Angeli, allevatori-agricoltori che producono caprini tipici oltre che lenticchie, ceci e piselli selvatici. Nessuno dei tre sfiorato dal dubbio — «nemmeno sotto tortura» — di mollare tutto e andarsene. Anzi: sono rimasti, moltiplicando le energie per risollevarsi.
Un caso, l’incontro con lo scienziato. «È capitato nella nostra fattoria dopo essersi smarrito — racconta Luca — spiegando che cercava un luogo dove condurre un esperimento scientifico importante: animali che prevedono i terremoti. Ma dopo essersi guardato attorno ci ha detto che questo era il posto giusto». Conclusione: Wikelski, direttore dell’istituto Max Planck di Radolfzell in Germania, è rimasto inverno e primavera.
Sei mesi trascorsi controllando sui computer ciò che trasmettevano sensori, alimentati con piccoli pannelli solari applicati su conigli, pecore, mucche, tacchini, polli e cani. Il sistema ha registrato ogni istante degli animali tracciando direzione, velocità, temperatura e localizzazione. «È una specie di piccola scatola nera piena di informazioni» ha sintetizzato lo scienziato al New York Times che ha raccontato la storia.
Le conclusioni sono per ora top secret. Ma Wikelski ha lasciato filtrare una piccola certezza: nella fattoria cinque o sei ore prima delle scosse qualcosa è stato percepito. «I più ricettivi sono stati i cani pastore, i nostri Zeus e Aro. E poi le pecore» racconta con orgoglio Luca. «L’insieme delle reazioni degli animali può fornire un allarme importante» sostiene Wikelski. Che sta cercando fondi per proseguire il suo progetto. «Mi ha spedito la foto di un colloquio — rivela l’agricoltore — con la cancelliera Merkel. Pare interessata e lui è entusiasta».
Alessandro Fulloni – Corriere della Sera – 20 giugno 2017