Negli ultimi mesi nessun nuovo avvistamento: l’anno scorso il plantigrado aveva fatto razzia uccidendo pecore, mucche e un asino. Benamati ha scritto in Regione e in Provincia «per ottenere il rimborso dei danni causati dalla fauna selvatica ai cittadini»
Malcesine. Bene. Poiché l’orso sarebbe vissuto sul Baldo dalla notte dei tempi, prima dell’uomo, ed avrebbe quindi un «diritto di precedenza» come ricordato al convegno organizzato a Verona dal Corpo forestale dello Stato, meglio prendersi per tempo. Soprattutto se l’animale è ritenuto responsabile di predazioni come le due verificatisi l’anno scorso a Malcesine. Proprio in questi giorni il sindaco Michele Benamati ha scritto una lettera in Regione (Unità operativa politiche faunistico-venatorie e della pesca) e in Provincia per chiedere il «risarcimento danni causati da fauna selvatica». Pur precisando che «ora la situazione è tranquilla; infatti, da 2-3 mesi non vi sono stati avvistamenti», scrive: «Durante l’estate/autunno si è rilevata la presenza sul Baldo di uno o più orsi bruni che hanno fatto razzie di ovini, di un asino e, presumibilmente, anche di due bovini». Anche se da un po’ non se ne vedono, «gli allevatori sono sempre molto preoccupati per l’ incolumità loro e degli animali. Ciò premesso, si invita a prevedere adeguati importi nel bilancio regionale tali da consentire il tempestivo risarcimento di eventuali danni che gli allevatori subissero nel 2013 a seguito di altre predazioni». E chiarisce: «È necessario che la Regione preveda adeguati stanziamenti per danni da predazioni. Restiamo tuttavia convinti che l’orso vada spostato da questa zona. E’ una presenza che può costituire pericolo». Prosegue il consigliere alla montagna Arnaldo Lombardi: «In autunno ho partecipato ad un incontro a Prà Alpesina dove si raccoglievano firme affinché gli orsi fossero trattenuti in zone montane non frequentate. Sono poi stato ad un’assemblea a Mori. Come a Verona, è emerso il concetto, da parte di chi sostiene il progetto di reintroduzione dell’orso, che esso non è pericoloso. Tuttavia la maggior parte ritiene necessario che questi animali siano mantenuti in zone montane non frequentate, lontane da dove si svolgano attività legate ad allevamento e turismo. Dai noi», informa, «vari allevatori portano da anni il bestiame in alpeggio. Vogliamo continuino a farlo. Inoltre a Malcesine c’è una funivia che, nei giorni di punta, porta in quota 3/4mila persone. Una parte è attratta dalla possibilità di vedere l’orso ma la maggioranza nutre timori e finisce anche per disertare escursioni in quota con danno economico per il turismo. L’orso va mantenuto in zone montane alte». Tornando ai fondi sollecitati dal sindaco, Lombardi ricorda: «Nonostante i numerosi solleciti, non sono ancora arrivati quelli per lo scorso anno quando sono stati predati dall’orso ovini, un asino e, secondo gli allevatori, anche bovini». Il sindaco di Ferrara di Monte Baldo Paolo Rossi aggiunge: «Al convegno è stato annunciato che il Corpo forestale dello Stato del Veneto sta organizzando una squadra specializzata di pronto intervento. Si è poi ribadito che esistono contributi regionali per creare presidi che permettono di controllare gli animali affinché non creino problemi. Ci sono inoltre contributi per gli allevatori affinché possano acquistare reti elettrificate a protezione dei loro animali. Credo che il modo migliore per una convivenza armonica tra insediamenti umani e orsi sia la conoscenza. Ritengo sempre la presenza di questi esemplari selvatici un valore ambientale e culturale aggiunto ad un territorio adatto ad accoglierne qualche capo. Auspico in ogni caso che il progetto dedicato all’orso sia tenuto sotto controllo affinché non sfugga di mano con conseguenze negative per tutti». Da qualche mese nessuno vede orsi sul Baldo. La scorsa estate ne sono passati due, M4 e M11, che non si sa ora dove siano.
L’Arena – 19 marzo 2013