Sono giorni caldi per la Sanità del Veneto. Il 31 dicembre scade il mandato dei direttori generali delle ventidue Usl e delle due Aziende ospedaliere. Una partita decisiva che è tutta nelle mani del governatore Luca Zaia, cui spetta l’esclusiva sulla scelta, pur «mediata» dalle sempre più forti pressioni che giungono dalla Lega Nord e dal Pdl. Zaia ufficializzerà, sembra, il 28 dicembre le nomine dei direttori generali ma le indiscrezioni si susseguono. Nei giorni scorsi il presidente della Regione aveva incontrato i manager uscenti per ringraziarli del lavoro svolto («Per la prima volta il bilancio della sanità è in attivo e questo è soprattutto merito vostro», ha detto) e per annunciare, com’era prevedibile, che non tutti saranno confermati.
«Ma valuterò la possibilità di ricollocare in altre posizioni alcuni di quelli che dovranno lasciare l’incarico. Non voglio che la vostra esperienza vada perduta», ha assicurato.
Ma anche in questi ultimi giorni si sarebbero intensificati i contatti e gli incontri tra lo stesso Zaia e i dirigenti che dovrebbero essere nominati.
Alcune posizioni sembrano essere già definite. Tra queste quella di Padova, dove appare ormai certo che l’attuale direttore dell’Azienda ospedaliera Adriano Cestrone (in carica dal 2003) cederà la poltrona al direttore generale dell’Usl di Treviso, Claudio Dario, mentre per l’Usl 16, di cui Cestrone è reggente, sarebbe ballottaggio tra l’attuale dg di Cittadella Francesco Benazzi e il direttore sanitario Daniele Donato. Quest’ultimo avrebbe ampio sostegno nel mondo della sanità padovana, che vorrebbe così garantire una continuità al lavoro fatto sin qui, prima da Fortunato Rao e poi dallo stesso Cestrone. Ma di Benazzi da qualche giorno si parla anche come possibile Dg all’Usl 9 di Treviso, dove sono in stallo le quotazioni di Giuseppe Dal Ben, anche lui trevigiano, attuale Dg di Adria e Chioggia, dato per certo in arrivo nella capitale della Marca fino ad ora.
Giovanni Pavesi sembrerebbe destinato a mantenere la poltrona a Este-Monselice. Giusy Bonavina sarebbe confermata a Verona così come Alessandro Dall’Ora (Bussolengo) e Fernando Compostella (Belluno).
Ma tornando al direttore uscente dell’Usl padovana, Cestrone, si è parlato nei giorni scorsi della possibilità che sia chiamato a sostituire Domenico Mantoan (che peraltro risulta in ferie proprio fino al 31 dicembre) alla segreteria generale della Sanità, in Regione.
Un’ipotesi che si sarebbe potuta concretizzare se Mantoan avesse optato per la direzione dell’Azienda di Verona o le proposte arrivate da altre Regioni, Lombardia in testa, per lo stesso ruolo che oggi ricopre in Veneto. Ma ora appare scontata la riconferma.
Benazzi al posto di Dario? Il Pdl ci prova
Sembrava che a Treviso, per l’Usl 9, tutto ormai fosse deciso: il candidato più papabile alla non facile eredità di Dario era Giuseppe Dal Ben, che bene ha operato da direttore generale ad Adria e Chioggia. Ma da pochi giorni è fibrillazione.
Francesco Benazzi successore di Claudio Dario all’Usl 9, nuovo dominus della sanità del capoluogo e dell’hinterland, l’uomo che deve gestire la realizzazione della nuova cittadella sanitaria da 226 milioni, uno dei pochi project financing su cui la Regione ha deciso di investire, e l’opera pubblica che caratterizzerà questo decennio? E alle comunali di Treviso una lista autonoma del club Ricerca, l’anima del Pdl che fa capo proprio a Benazzi, schierata con la Lega per sostenere Gentilini, assieme al Pdl sernagiottiano, fautore del patto di ferro con la Lega? Fantapolitica? No sono gli scenari disegnati da quello o che qualcuno ha già chiamato il «blitz di Natale», e che sta agitando le acque della politica trevigiana, padovana e anche regionale, per le sue implicazioni.
Perché sembrava che a Treviso, per l’Usl 9, tutto ormai fosse deciso: il candidato più papabile alla non facile eredità di Dario era Giuseppe Dal Ben, che bene ha operato da direttore generale ad Adria e Chioggia, che conosce benissimo la sanità trevigiana essendo cresciuto al Ca’ Foncello, dove è assai benvoluto. Ma da pochi giorni è fibrillazione, per la poltrona di nocchiero della sanità trevigiana. Benazzi, ex segretario provinciale di Forza Italia, riferimento del club Ricerca forte e in città e nell’hinterland, punta da sempre al timone dell’Usl 9. Ora sta completando l suo mandato all’Uls 15 (Cittadella-Camposampiero), fra ottimi riscontri, se è vero che il Pdl patavino si è già mosso per chiedere la conferma, e c’è chi parla già di barricate e appelli a Zaia per non trasferire il manager.
Ma il suo ruolo di possibile collant fra Lega e Pdl, a Treviso, piazza strategica dove si vota, e soprattutto la sua esperienza politica, fan sì che il Pdl speri nel colpo grosso. Figurarsi le reazioni quando è emerso il patto fra Benazzi e Lega,e la possibile contropartita elettorale, proprio nei giorni cruciali per le scelte. L’ultima parola spetta comunque al governatore Zaia, che sta limando la lista in questi giorni, sotto l’albero.
Cosa succederà ora? Le pressioni non cesseranno a Natale, anzi, si parla di telefonate roventi in queste ore. A Venezia confermano lo «stallo» su Dal Ben, e la salita delle quotazioni di Benazzi. Il quale, se non approderà a Treviso, ben difficilmente sarà spostato a Castelfranco (al posto di Renato Mason, che ha dalla sua il «difetto», per i leghisti, di essere galaniano ma il pregio di essere stato uno dei direttori virtuosi a livello veneto: potrebbe anche avere una direzione in altre province) oppure a Conegliano, all’Usl 7, altra poltrona ambita. Ma c’è chi giura che Zaia si riservi un asso nella manica, per riaffermare il suo primato di fronte alle pressioni incrociate. Un supermanager puro, un vero e proprio tecnico, tra quelli selezionati dai cacciatori di teste in queste settimane Un outsider assoluto, in grado di governare anche il maxicantiere della cittadella sanitaria.
Informazioni tratte dal Corriere del Veneto e dalla Tribuna di Treviso – 23 dicembre 2012