di Giulia Sacchi. Tre capi di pollame prelevati in due punti di Maniago presentano una quantità di diossina superiore ai limiti previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità. È emerso dalla nuova azione di monitoraggio su matrici viventi, disposta dalla Regione e condotta dall’Azienda sanitaria, che a dicembre ha contemplato tre ulteriori prelievi rispetto a quelli realizzati la scorsa estate.
Dopo le analisi fatte eseguire dai comitati nel 2011, su un pollo prelevato a Campagna di Maniago, dalle quali era emersa presenza di diossina oltre i limiti, si riaccendono dunque i riflettori sul caso diossina.
Il consigliere regionale Eleonora Frattolin (M5s) ha già scritto all’assessore regionale Sara Vito, al sindaco di Maniago, Andrea Carli, per chiedere «quali azioni saranno intraprese e quando saranno informati i cittadini». I grillini hanno segnalato il caso anche alla Procura.
A dicembre, il personale dell’Aas 5 ha prelevato due galline ovaiole di circa 5 anni in un pollaio in via dei Venier a Campagna e un gallo ruspante di circa 2 anni in via Faedis, nelle vicinanze della zona artigianale. In entrambi i casi, dalle analisi sono emersi valori di diossina «non conformi».
Conforme, al contrario, la qualità di policlorobifenili (Pcb). Un quadro che necessita di essere chiarito al più presto. Sarà infatti pianificato un nuovo monitoraggio per approfondire la questione e soprattutto capire come mai in due punti della città del coltello si siano registrati problemi sul fronte diossina, mentre non siano state riscontrate criticità in altre zone di Maniago e nemmeno a Montereale Valcellina e San Quirino, dove tra marzo e luglio 2015 sono stati prelevati altri capi di pollame e campioni di insilati (i cosiddetti unifeed).
A marzo, infatti, in un’azienda agricola di San Quirino è stato prelevato unifeed, i cui parametri di diossina e Pcb sono risultati nella norma. Stesso discorso per i prelievi effettuati a luglio in un’impresa di Maniago, in cui è stato preso insilato, in località Luogo del Giulio, sempre nella città del coltello, in cui sono state prelevate due galline ovaiole di circa 18 mesi, e in un’azienda di Montereale, dove sono stati presi due “broiler” (ossia polli allevati per produrre carne) di 70 giorni.
Interpellato sulla questione, l’assessore all’ambiente Cesare Monea ha dichiarato di aver «preso contatti col dipartimento di prevenzione dell’Aas 5 per chiedere chiarimenti e mi è stato garantito che, assieme ad Arpa e Regione, c’è la volontà di andare sino in fondo.
Sarà pianificata una nuova azione di monitoraggio, dato che, in alcuni punti di Maniago, è stata riscontrata presenza di diossina oltre i limiti, mentre in altre zone della città e nei comuni di San Quirino e Montereale no. Agli enti deputati, dunque, il compito di risolvere questo enigma. Prima di tirare conclusioni, è doveroso effettuare nuove indagini».
Monea ha precisato che «presenteremo i nuovi dati in commissione consiliare, cui parteciperà anche Lucio Bomben dell’Aas 5. Esamineremo risultati e parametri nel dettaglio, assieme ai consiglieri, e illustreremo la pianificazione che sarà messa in campo».
L’assessore ha ricordato, infine, di essere stato tra i primi «a volere una serie di monitoraggi per conoscere lo stato di salute del territorio. Dal mio insediamento nel 2012, sono esplose diverse “bombe” a livello ambientale: dalle polveri alla diossina, dagli odori all’amianto, dai rifiuti ad altri problemi di inquinamento. In quattro anni, però, nessuna nuova azienda insalubre si è insediata a Maniago e ho cercato di fare il possibile per risolvere le criticità segnalate dai cittadini».
«Ci occuperemo anche di questa nuova questione, assieme agli enti preposti – ha concluso l’assessore Monea –, con i quali sinora abbiamo collaborato per dare risposte puntuali al territorio».
LA PRIMA DENUNCIA NEL 2011
La storia del pollo alla diossina è lunga e travagliata e non ha mancato di fare discutere anche di recente, in particolare per come sono state condotte le analisi. In riferimento all’indagine realizzata dalle autorità a ottobre 2014, il consigliere regionale del M5s Eleonora Frattolin ha parlato di «analisi flop».
Il perché è presto detto: i campioni prelevati sono stati giudicati inadatti, perché insufficienti a eseguire esami. Esami che, tra l’altro, sono arrivati a tre anni di distanza dall’allarme lanciato dai comitati del Maniaghese.
In seguito alle analisi fatte eseguire nel 2011 dagli ambientalisti e all’esposto arrivato sino alla commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il 7 ottobre 2014 il dipartimento di prevenzione dell’Aas5 ha inviato due tecnici a prelevare campioni di polli ruspanti in due zone diverse del Maniaghese (i polli sono stati divisi in due parti ed è stata prelevata una metà da 500 grammi per ciascun capo).
«Per 7 mesi nessuno ha saputo più niente – aveva messi in evidenza Frattolin –. In seguito alla nostra richiesta di avere i risultati delle analisi, il 5 giugno 2015 abbiamo saputo che già dall’8 ottobre 2014 era noto all’Aas 5 che entrambi i campioni erano inadatti perché insufficienti a eseguire analisi. In quell’occasione ci è stato anche comunicato che per tale motivo sarebbero stati eseguiti ulteriori campionamenti».
Frattolin non aveva esitato a dichiarare che «come cittadini ci sentiamo profondamente indignati e presi in giro. Davvero i tecnici del dipartimento non sono in grado di stabilire immediatamente l’adeguatezza del campione che prelevano? Stiamo parlando di accertamenti di legge per tutelare la salute delle persone». Chiaro l’interrogativo del consigliere.
«Se veramente 500 grammi di campione non sono sufficienti, perché non si è provveduto subito a eseguire ulteriori prelievi o, magari, a farsi consegnare dai proprietari dei polli la parte restante dei campioni, conservata in congelatore? Per quale motivo nessuno è stato informato del disguido?».
In seguito a questa denuncia di giugno, a luglio è scattato il piano di campionamento per diossina e policlorobifenili nel Maniaghese, programmato dal dipartimento di prevenzione dell’Aas 5 e voluto dalla Regione.
Ma anche questo studio è finito nel mirino di Frattolin, comitati e del gruppo di opposizione Maniago civica (Francesco Busetto, Laura Di Bernardo e Massimiliano Tramontina), che ha depositato un’interpellanza al riguardo.
«Anche i campionamenti realizzati a luglio a Maniago non si sono rivelati efficaci per scattare una fotografia precisa sullo stato di salute del territorio – aveva detto Frattolin –. Uno dei quattro polli prelevati non presentava caratteristiche adeguate per effettuare analisi, sia perché troppo giovane sia per la tipologia di alimenti somministrati. Inoltre, è stato prelevato in località Ponte Giulio, al confine tra Maniago e Vajont, in un’area troppo distante da quella della zona industriale, che doveva essere presa in esame. Un doppio fallimento».
A dicembre sono stati disposti nuovi prelievi in altri due punti di Maniago, ossia nelle vie Venier e Faedis. Ora i risultati, alla luce dei quali la questione è destinata a tenere banco ancora a lungo.
Il Messaggero Veneto – 2 febbraio 2016