Manovra. Imu e Tasi, le regole per separati e divorziati. Restano a carico dello Stato i farmaci innovativi per la cura dell’epatite C. Il decreto «salva Regioni» entra nella legge di Stabilità
Altri 120 milioni per l’emergenza antiterrorismo dopo gli attentati di Parigi. I farmaci innovativi, come quello molto costoso per curare l’epatite C, saranno anche il prossimo anno a carico dello Stato. E via le tasse sulla casa anche per le abitazioni lasciate da chi si separa o divorzia all’ex coniuge, a patto si sia proprietari di un solo immobile.
Sono alcune delle novità che potrebbero rientrare nella legge di Stabilità all’esame del Senato. Domani il testo della manovra approderà nell’Aula di Palazzo Madama: lo ha annunciato ieri il presidente del Senato, Pietro Grasso, che oggi ha convocato la conferenza dei capigruppo per stabilire il calendario dei lavori.
Per aumentare la sicurezza il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, spiega che per la polizia e l’intelligence erano già stati previsti 70 milioni, ai quali dovrebbero esserne aggiunti 120.
Ieri è stato approvato l’emendamento sui farmaci innovativi: il ministero della Salute fa notare che le risorse per acquistare queste medicine non devono essere considerate all’interno della spesa farmaceutica territoriale, che così non subirà riduzioni. Le aziende, fino alla concorrenza di 500 milioni per anno, non saranno chiamate a sborsare risorse per ripianare eventuali superamenti del tetto di spesa nazionale a titolo di pay back. Con l’approvazione dell’emendamento Parlamento e governo completano il progetto avviato nel 2014 con la creazione di un fondo di 500 milioni l’anno destinato principalmente a finanziare l’acquisto del nuovo farmaco, molto costoso, che riesce a curare l’epatite C.
Sempre ieri è stato depositato in commissione Bilancio del Senato l’emendamento del governo all’articolo 34 che mira a introdurre nella Stabilità il decreto «salva Regioni». Il testo definisce le modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità che le Regioni devono adottare in linea con i principi richiamati dalla sentenza della Corte costituzionale dello scorso luglio. In questo modo il provvedimento eviterà una doppia contabilizzazione perché si era creato un problema di interpretazione della norma esistente sui debiti pregressi della Pa. Immutato il termine di 30 anni per l’estinzione del debito. E si sta valutando al Senato pure agevolazioni per separati e divorziati: solo chi è proprietario di un unico immobile, e sceglie (o deve) lasciarlo a parenti stretti, andando a sua volta a vivere in affitto, potrà usufruire dell’agevolazione e non pagherà Imu e Tasi. Il criterio di un solo immobile di proprietà potrebbe essere usato anche per lo sconto alle case date in comodato d’uso ai figli, ma solo se l’immobile è ubicato nello stesso comune. Allo studio anche «sconti per chi affitta a canone concordato ».
Francesco Di Frischia – Il Corriere della Sera – 17 novembre 2015