Duro attacco del Sindacato ai tagli sul personale contenuti nell’ultima versione della Legge di Stabilità: “Riduzioni di stipendio e di organici costituiscono un nuovo duro colpo alla funzionalità del Ssn. La politica abbia almeno il coraggio di dichiarare apertamente e senza infingimenti la precisa volontà di distruggere il servizio sanitario pubblico del Paese”.
“Come nella migliore tradizione italiana niente è come appare e tutto è relativo. Non abbiamo fatto in tempo a tirare fino in fondo un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo (??) dei mancati tagli alla sanità nella legge di stabilità, che scopriamo che il Fondo Sanitario Nazionale è decurtato di 1,2 miliardi nel 2014-2015. Il Governo ha scoperto le carte rendendo permanente il taglio delle retribuzioni di medici e dirigenti sanitari per i quali viene sancita la riduzione stabile della retribuzione per ora e per il futuro”. Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, ai tagli che graveranno sul personale sanitario per effetto della Legge di stabilità.
“Ma il Ministro della Salute – continua Troise – ci spiega che questi soldi non servono a garantire i LEA, la cui erogazione, si sa, prescinde da quantità e qualità di lavoro professionale. Se questa è la sorte del pubblico impiego, medici e dirigenti sanitari pagano il prezzo più alto, non solo in termini di penalizzazioni economiche, ma di condizioni di lavoro che richiedono più fatica e più rischio. Specialmente i giovani, per i quali l’esasperazione del blocco del turnover rende mera propaganda l’intenzione di riassorbire il precariato mentre il fallimento del sistema formativo che, come il Ministro dell’Università finalmente riconosce, è diventata una emergenza nazionale sulla quale, non a caso, comincia ad intervenire la Magistratura”.
Ma per il leader Anaao “non si capisce perché aggredire la voce beni e servizi o farmaci avrebbe configurato un taglio al sistema delle cure, mentre colpire chi quelle cure è chiamato ad erogare, senza i quali nessuna organizzazione sanitaria reggerebbe, è un trascurabile effetto collaterale che nessuna ripercussione avrà sui LEA”.
“Continua – conclude Troise – il gioco a rimpiattino preludio ad uno scaricabarile prossimo venturo. Intanto i medici sappiano che questo Governo, in perfetta continuità con i precedenti, continua a rovistare nelle loro tasche senza nessun impegno di finanziare i futuri contratti e cancellando, di fatto, la contrattazione decentrata, privata di ogni risorsa, ed i cittadini che, forse, la sanità non è stata tagliata, ma i medici sì. Ed anche un ulteriore pezzo del loro diritto alla salute. Riduzioni di stipendio e di organici costituiscono un nuovo duro colpo alla funzionalità del Ssn. La politica abbia almeno il coraggio di dichiarare apertamente e senza infingimenti la precisa volontà di distruggere il servizio sanitario pubblico del Paese”.
22 ottobre 2013