Il 20 dicembre a Mantova è stato presentato il progetto che il Ministero della Salute, in collaborazione con le Facoltà di veterinaria delle Università di Napoli e di Parma e con l’Assica ha intrapreso per valutare le eventuali possibilità di semplificazione dell’attuale modello ispettivo della specie suina in relazione ai modelli nazionali caratterizzanti la filiera suinicola ad alta e bassa produttività.
Nel corso della presentazione, che aveva come obiettivo oltre che rendere pubblico il progetto pilota, quello di mantenere un adeguato livello di collaborazione tra le istituzioni ed i produttori, è stato illustrato il percorso che ha portato l’Italia alla decisione di approntare il piano pilota.
Dal 2008 l’Unione Europea ha intrapreso la strada di una “modernizzazione” dell’ approccio all’ispezione delle carni al macello basato sull’analisi del rischio. Attualmente, per la filiera suina, solo in tre paesi dell’Ue (Danimarca, Olanda e Germania) sono applicate metodologie di ispezione visiva basate sull’analisi del rischio, mediante un modello che prevede misure preventive applicate in modo integrato dall’allevamento alla macellazione.
In Italia ci si è chiesti se possa essere sostenuta la modifica della normativa Comunitaria senza aumentare i rischi per il consumatore anche tenendo conto dei pericoli legati alla nostra tipologia di allevamento/produzione. Al fine di comprendere se questo nuovo approccio sia sostenibile per il sistema produttivo italiano, posto che allo stato attuale non risulta possibile valutare l’impatto sulla tutela del consumatore dell’eventuale modifica della normativa comunitaria sull’ispezione delle carni suine, è stata proposta la realizzazione di un progetto pilota volto ad acquisire, relativamente ai due modelli produttivi (filiera ad alta produttività e filiera a bassa produttività), i dati necessari per motivare ed orientare la posizione dell’Italia.
Il progetto pilota prevede la seguente tempistica:
1 dicembre 2012 – 1 febbraio 2013: scelta degli impianti, richieste e contratti di accesso e di raccolta dati, preparazione dei documenti e della maschera di rilevazione, progettazione della rete di raccolta
1 febbraio 2013 – 30 giugno 2013: raccolta dati (allevamento + macello), attivazione del sistema direte, raccolta dati e validazione del materiale raccolto
1 luglio 2013 – 15 luglio 2013: prima revisione raccolta dati – Report intermedio al Referente del Ministero
16 luglio 2013 – 30 settembre 2013: studio dati raccolti ed elaborazione – Report finale dei risultati al Referente del Ministero
Gli attori principali del piano sono rappresentati dall’Università, dall’industria di macellazione e dai Servizi veterinari delle Asl.
A proposito della figura veterinaria, è stato ribadito dal dottor Silvio Borrello, direttore della Direzione generale sicurezza alimentare e nutrizione, il ruolo centrale ed insostituibile del medico veterinario, sia per lo svolgimento dell’ispezione delle carni, sia per mettere a punto l’Ica (Informazioni sulla Catena Alimentare) integrata, tassello fondamentale per indirizzare le conseguenti azioni ispettive in macello.