«Non esiste alcun nesso tra il pesce contenente cadmio e i centri spedizione molluschi (Csm) galleggianti». L’assessore regionale alla pesca, Franco Manzato, replica con decisione alla lettera che il presidente nazionale di Lega Pesca, Ettore Ianì, aveva scritto a lui e al collega Coletto (assessore regionale alla sanità) evidenziando come alcune “regole” della pesca finiscano per penalizzare economicamente gli operatori già in difficoltà a causa della crisi e come ciò potesse dar adito ad aberrazioni e illegalità evitabili con procedure più semplici, ma pur sempre sicure.
Una di queste sarebbe autorizzare i centri di spedizione molluschi galleggianti ad eseguire le procedure per l’immissione in commercio del prodotto pescato. «Il pesce al cadmio non può essere colpa della Regione» replica Manzato «pescare in un’area vietata, perché inquinata, è cosa ben diversa dall’etichettare e confezionare sul posto il pescato. Da anni operano in Veneto imbarcazioni con funzione commerciale dove si effettuano simili operazioni, titolando il pescato alla relativa area di pesca. La questione cadmio, invece, è frutto di azioni illegali e mancanza di buon senso. E la Regione stessa ne è stata danneggiata».
La Nuova Venezia – 15 marzo 2013