Il ministro dell’agricoltura è intervenuto al Forum “Filiere in crescita – la lezione della Sud Valley”, organizzato da Osserva Italia, l’osservatorio sui consumi realizzato da Repubblica in collaborazione con Ac Nielsen e l’ufficio studi di Conad. Serve una strategia sull’agricoltura, tempismo e semplificazione burocratica
BARI – “Il punto più importante per me, è continuare a ragionare in termini strategici sul settore agroalimentare per i cambiamenti che stiamo vivendo anche fuori dai confini nazionali”, ha detto il ministro per le Politiche agroalimentari, Maurizio Martina, intervenendo al Forum sulle filiere agroalimentari organizzato daOsserva Italia, l’osservatorio sui consumi realizzato da Repubblica in collaborazione con Ac Nielsen e l’ufficio studi di Conad. Per il ministro “se coltiviamo solo l’esaltazione del modello, ma guardandoci l’ombelico, a un certo punto scopriremo che il mondo è andato da un’altra parte”. Invece per Martina “abbiamo il dovere di disegnare delle linee strategiche per l’agricoltura italiana. E quindi anche alcune discussioni che abbiamo portato avanti fin qui, vanno aggiornate perché di fronte a quello che sta accadendo, di fronte alle quantità di forze che entrano in campo in questo scenario, abbiamo il dovere di collocare la qualità agroalimentare italiano in questa visione”. “Questa – ha aggiunto – è la grande sfida per l’agricoltura italiana”. “E ci sono tutte le condizioni per vincerla, per cui se si lavora insieme si può fare un buon risultato”.
“Intanto dobbiamo essere veloci sui tempi delle scelte fondamentali. Dopo la celerita’ sui tempi, il Ministro Martina, ritiene che “sicuramente una grande attenzione” meritano “la burocrazia e la semplificazione amministrativa.
Anche li’- ha spiegato – abbiamo fatto scelte importanti che iniziano un percorso di semplificazione concreta per le aziende. Mi riferisco ad esempio al fatto che nel decreto che abbiamo approvato, estendiamo lo strumento delle diffida prima della sanzione amministrativa; ci siamo concentrati su alcuni settori come il vitivinicolo per semplificare il piu’ possibile”. Ultimo punto, ma non meno importante ricordato dal Ministro Martina e’ “un’accelerata sul versante dei pagamenti, dei pagamenti Pac in particolare. Se pensate al fatto che abbiamo sbloccato in tre settimane con la nuova gestione di Agea – ha ribadito – oltre 100 milioni di pagamenti agli agricoltori italiani, basta questo per dire che lavoro enorme abbiamo fatto per rimettere in moto un meccanismo efficiente”.
PAC. “Intanto dobbiamo essere veloci sui tempi delle scelte fondamentali. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro e riconosco anche il lavoro propositivo e serio fatto dalle Regioni del Sud, che hanno capito con noi, che bisognava costruire un punto di equilibrio e anche un strategia di medio-lungo periodo che non fosse solo la risultante di tante piccole strategie locali ma un progetto nazionale”. “Credo – ha detto Martina – ci siano degli spazi per fare un buon mestiere sulle colture fondamentali per il Sud, sui territori fondamentali di queste regioni. Sappiamo che questa e’ una Pac che avremmo voluto diversa gia’ dalla impostazione in partenza. Pero’ – ha continuato – in poco tempo insieme alle regioni abbiamo recuperato il terreno perduto. Due mesi fa pareva a tutti impossibile che Regioni e governo stipulassero un accordo prima della fine di giugno per la nuova Pac, invece l’abbiamo fatto. Si e’ sfilato il Veneto per ragioni squisitamente politiche. Prima ha firmato – ha sottolineato il Ministro – poi si e’ sottratto alla firma in modo incomprensibile secondo me e mi dispiace. Ma il resto delle Regioni ha dimostrato di essere all’altezza di questa discussione. Questa e’ la premessa per lavorare. Non abbiamo ancora portato a casa i risultati. Dobbiamo continuare a lavorare insieme – ha concluso – per definire alcuni piani di azione molto concreti”.
IL MADE IN ITALY. “Noi abbiamo da definire dei piani di azione sulla contraffazione e i veri nodi vengono al pettine quando discutiamo con i Paesi stranieri, in particolare con gli extraeuropei. Li’ c’e’ il punto vero anche di costruzione di azioni nuove per contrastare la contraffazione: mi riferisco al divieto di evocazione e a queste trattative delicate che abbiamo in particolare in questo momento ad esempio con gli Stati Uniti su come noi costruiamo un rapporto nuovo con quei mercati”. E’ chiaro da Bari il Ministro alle Politiche Agricole Martina rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto come il governo stia cercando di risolvere il problema della contraffazione. “Quindi – ha spiegato Martina – per essere concreti: grandissima attenzione agli accordi commerciali che l’Europa dovrà stipulare da qui ai prossimi mesi in particolare con gli Stati Uniti, ma non solo e dentro questi accordi, grande attenzione ad alzare il livello degli strumenti che possono aiutarci a combattere il falso Made in Italy e pero’ poi anche far emergere il Made in Italy di qualita’ che deve andare in quei mercati. L’altro grande tema di cui dobbiamo discutere – ha sottolineato – e’ che i vuoti si riempiono. Se leviamo, come dobbiamo levare, il falso Made in Italy dagli scaffali del Mondo, deve arrivarci il vero Made in Italy e non e’ cosi’ scontato che ci arrivi. Quindi dobbiamo discutere – ha concluso – di come noi portiamo i nostri prodotti di qualita’ in questi mercati”.
LE QUOTE LATTE. “Punto numero uno è una vicenda vecchia e gestita male in questi anni”. Il ministro delle Politiche Agricole non ha dubbi. La vicenda delle quote latte, per la quale è partita una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea che costringe il governo italiano a recuperare dai produttori il mancato pagamento delle multe per 1,4 miliardi di euro, è stata gestita male negli anni. “Non si doveva arrivare fin qui in questo modo – ha detto Martina a Bari -. Noi siamo operativi già da tempo stiamo lavorando con l’Agea, che è l’ente pagatore per vedere bene la situazione e impostare misure e interventi rapidi nel pieno rispetto delle regole e della legge. Credo che nelle prossime settimane – ha sottolineato – si vedrà questa cosa. Sul punto di merito non abbiamo da aggiungere altro, perchè già è attivo il meccanismo e si sta perfezionando in questi giorni. Peccato – ha continuato – perché si poteva gestire diversamente, ma in questi anni anche la speculazione politica sulla vicenda è stata un erroraccio clamoroso. Come sapete c’è direttamente un intervento sull’impresa agricola cui hanno contestato lo sforamento della quota. Per cui queste imprese già nel 2012 non hanno più i pagamenti Pac, che si sono bloccati in virtù del fatto che stavano dentro questo elenco. Stiamo parlando di recuperare risorse su queste imprese a cui è stato contestato lo sforamento della quota. Certo che per queste imprese non sarà per nulla semplice. Ma è chiaro che ci si riferisce ai singoli casi. Il meccanismo – ha concluso – adesso è di intervento diretto”.
LE SPADARE. “Quella che arriva da Bruxelles e’ una buona notizia attesa da tempo”. La Commissione europea ha riconosciuto il grande lavoro fatto dall’Italia nell’ultimo triennio sul fronte della legalita’ in mare. Abbiamo rispettato le regole, tutelato gli stock ittici nei nostri mari e possiamo assicurare che continueremo a mantenere alta la guardia nei controlli. Continua il nostro impegno nel difendere i pescatori che con grande sacrificio ogni giorno lavorano con onestà, tutelando allo stesso tempo le risorse marine”. Cosi’ Martina, ha commentato la chiusura formale da parte della Commissione europea della procedura d’infrazione contro l’Italia, riguardante le reti da pesca derivanti, che hanno un impatto negativo sulle risorse ittiche.
Repubblica.it – 12 luglio 2014