Ha rischiato di morire dissanguato dopo essere stato azzannato da due cani e non riesce a camminare a causa delle gambe martoriate dai morsi: è la terza aggressione nel giro di tre anni da parte di un meticcio e di un bovaro di proprietà di un residente di via don Guzzo. Vittima della furia dei due animali, oltre 100 chili in due, è l’imprenditore Paolo Pasqualotto, che abita nella stessa via ed è proprietario del border collie Asso.
Sabato sera Pasqualotto ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso di Camposampiero e ieri mattina, certificato medico in mano, ha sporto denuncia ai carabinieri. «Sono demoralizzato e spaventato, non vedo soluzione alla situazione che si è creata» dichiara l’imprenditore, «siamo limitati nella libertà, non possiamo più uscire di casa. Qui si sta rischiando la tragedia, forse solo allora qualcuno si muoverà e prenderà provvedimenti».
L’episodio è accaduto a mezzanotte. Pasqualotto stava portando Asso al giretto serale quando ha incrociato il Bovaro e il meticcio con il loro padrone. «Hanno puntato dritto su me e Asso e per evitare che aggredissero nuovamente il mio cane mi sono messo fra loro facendo da barriera» racconta Pasqualotto, «con il risultato che sono stato preso a morsi dappertutto dalla coppia inferocita». Fra i due compaesani sono volate parole di fuoco. Il proprietario dei due cani mordaci, peraltro, avrebbe dato torto a Pasqualotto, accusandolo di essersi mezzo in mezzo. Ferito e sanguinante, l’imprenditore ha chiamato il 118. «Il personale della Croce Verde che mi ha portato all’ospedale mi ha detto che è andata bene perché i morsi non erano tanto lontani dalla vena femorale» afferma Pasqualotto, «se si viene colpiti in quel punto, mi hanno spiegato, ci si dissangua in due minuti». Pasqualotto è stato medicato e dimesso con 10 giorni di prognosi.
È la terza aggressione da parte dei due cani. La prima volta è stato due anni fa, responsabile il solo meticcio che ha azzannato Pasqualotto e Asso. A rimanere gravemente ferito è stato il cane, che ha avuto bisogno di cure costose e non si è mai ripreso, tanto che ancora oggi accusa problemi. «L’ho difeso perché gli siamo affezionati, col senno di poi spiace solo di aver presentato una semplice segnalazione ai carabinieri, non volevo ce ne rimettessero i cani» dice Pasqualotto. L’anno scorso è toccato alla moglie dell’imprenditore, aggredita mentre passeggiava con Asso sull’argine. Anche la donna ha avuto bisogno delle cure del Pronto soccorso.
«Non ho nulla contro i cani anche se sono convinto che ce l’abbiano con noi e con Asso e se ci trovano ci attaccheranno di nuovo. Essendo di carattere problematico, dovrebbero andare fuori con chi sa tenerli a bada e soprattutto con guinzaglio e museruola. Ma dalla controparte non c’è la volontà, non c’è senso civico».
Il Mattino di Padova – 6 luglio 2016