«Non permetteremo mai che vengano messe le mani in tasca ai lavoratori per errori del passato causati da gravi responsabilità dirigenziali». Ieri i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Nursing Up sono scesi in piazza Duomo per protestare contro l’Usl 2 di Feltre che, dopo aver perso una causa legale vecchia di vent’anni, ha deciso di tagliare gli stipendi del personale per reperire i 6 milioni stabiliti dal tribunale.
Alla mobilitazione hanno preso parte così tanti dipendenti da riempire tutta la piazza. L’iniziativa è stata organizzata nel giorno del tavolo di trattativa in Prefettura dove i rappresentanti dei lavoratori hanno presentato le ragioni della vertenza. La mediazione del Prefetto ha però dato i risultati sperati: «Congeliamo lo stato di agitazione fino al 4 di settembre – spiegano Fabio Zuglian (Cisl) e Danilo Collodel (Cgil) -. Siamo disponibili a riaprire le trattative solo se l’azienda non tocca il fondo di produttività». L’Usl 2 ha deciso di congelare i fondi per i premi di produttività e risultato a causa della sentenza dello scorso novembre che obbliga l’azienda al versamento di 6,2 milioni di euro a 17 ricorrenti. Vent’anni fa, l’Usl aveva mal interpretato le norme sui premi ai dipendenti penalizzando alcuni dirigenti con bonus troppo bassi. Dal 1994 le cifre sono lievitate a 6 milioni e, per questioni di bilancio, l’Usl ha deciso di bloccare in via cautelativa circa un quarto del fondo premi per il 2015, provvedendo anche alla messa in mora degli eventuali errori di calcolo riguardanti gli ultimi 10 anni. L’Usl 2 alle accuse risponde: «La questione è delicata e coinvolge circa mille dipendenti e dirigenti, ce la stiamo mettendo tutta per risolvere la situazione». La vertenza sindacale non è che una delle tante questioni aperte dell’Usl 2. A breve, la Regione applicherà la riforma nazionale sulle aziende sanitarie, l’Usl di Feltre sarà unificata a quella di Belluno e nascerà l’Usl Dolomitica. Gli effetti della ristrutturazione non sono ancora chiari ma i residenti temono che l’ospedale feltrino, punto di riferimento anche per i residenti a confine con il Veneto, perda reparti e medici. È nato un comitato pro-ospedale con l’obiettivo di evitare l’accorpamento. In un recente incontro con i vertici dell’Usl è però arrivata la doccia gelata: l’accorpamento non è in discussione. Lo ha confermato, lo scorso martedì, anche il consigliere regionale della Lega Nord Franco Gidoni. «L’Usl unica è ineluttabile», ha detto. L’ospedale di Belluno diventerà «hub», quello di Feltre territoriale.
Fe.Fa. – Il Corriere del Veneto – 21 agosto 2015