Chiara Severgnini. «Ma si dorme un’ora in più o un’ora in meno?»: questa è la domanda che tutti si fanno quando ci si avvicina all’ultima domenica di ottobre (quando scatta l’ora solare) o di marzo (quando si torna a quella legale). Ma tutto questo spostare avanti e indietro le lancette serve a qualcosa? La risposta è sì: fa risparmiare energia elettrica. Ma ci sono anche alcuni effetti indesiderati…
QUANTO SI RISPARMIA CON L’ORA LEGALE
Tra marzo e ottobre è in vigore l’ora legale: le lancette si spostano un’ora avanti per risparmiare sull’energia. Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha calcolato che gli ultimi sette mesi ci hanno fatto risparmiare 552,3 milioni di kilowattora, l’equivalente del consumo medio di 210mila famiglie. In totale, quella notte di marzo in cui abbiamo dovuto dormire un’ora in meno ci ha permesso di risparmiare quasi 90 milioni di euro.
CHI CI PERDE, CHI CI GUADAGNA
Da quell’ora di luce in più tra marzo e ottobre traggono vantaggio le industrie legate al tempo libero e all’intrattenimento, ma c’è anche chi ci perde. Ad esempio l’industria casearia: secondo molti allevatori, anticipare o posticipare la mungitura delle mucche di un’ora ha conseguenze nefaste per gli animali, cheproducono meno latte per lo stress. Il problema è serio, tanto che nel 2011 è stato tra i motivi che hanno spinto la Russia a dire basta allo spostamento delle lancette.
In rosso i Paesi che non hanno mai adottato il cambio dell’ora, in blu quelli in cui è ancora in vigore e in arancione quelli che l’hanno abbandonato.
SPRECHI E DISAGI
Più luce naturale equivale a più tempo da passare all’aria aperta o a fare attività sportiva, e quindi a uno stile di vita più sano. Non a caso, molti studi hanno rilevato che l’ora legale produce risparmi indiretti sulla spesa sanitaria. Ma c’è anche chi si è messo a calcolare quanto ci costa questo sistema in termini diappuntamenti persi e risorse umane sprecate. L’Università di Lancaster ha scoperto che nella settimana successiva allo spostamento in avanti delle lancette, in primavera, i pazienti degli ospedali e delle cliniche scozzesi perdono i loro appuntamenti il 6 per cento in più del solito.
INFARTI, INCIDENTI E INFORTUNI SUL LAVORO
Si sa, i ritmi sonno-veglia e la salute sono strettamente legati. Forse più di quanto pensiamo. Secondo una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine , quando scatta l’ora legale, a marzo, aumentano gli infarti, soprattutto tra le donne. Ma a ottobre, con il ritorno all’ora solare, diminuiscono, soprattutto tra gli uomini. Le ragioni? La privazione del sonno, in quella fatidica domenica di marzo, può avere pessime conseguenze sulla salute del sistema cardio-circolatorio di alcune persone. Ma c’è di più. I cambiamenti nei ritmi del sonno determinano anche un aumento del numero di incidenti stradali e infortuni sul lavoro.
La Stampa – 25 ottobre 2015