Ben 25mila conigli abbattuti in quattro allevamenti tra Montebelluna, Trevignano e Volpago tra febbraio e marzo hanno fatto suonare un grosso campanello d’allarme. Responsabile: la variante francese di una malattia emorragica virale. Nel montebellunese viene prodotto il 25% nazionale della carne di coniglio e perché non esiste ancora in commercio in Italia un adeguato vaccino per la variante francese della Mev.
Così l’altra sera a Trevignano c’è stata una grande partecipazione degli allevatori, dei veterinari privati e pubblici e delle associazioni di categoria al convegno organizzato dai Servizi Veterinari dell’Usl 8 e dall’Istituto Zooprofilattico di Treviso con il patrocinio del comune di Trevignano sul tema della “malattia emorragica virale del coniglio: nuova variante francese”.
In quella sede è stato comunicato che dai conigli morti negli allevamenti del montebellunese sono stati prelevati i fegati da cui l’Istituto Zooprofilattico di Perugia sta producendo circa 600.000 dosi di vaccino stabulogeno che permetterà di arginare la malattia attraverso la vaccinazione con relativi richiami, dapprima degli allevamenti più vicini ai focolai e progressivamente di tutti i conigli riproduttori allevati nella provincia di Treviso. Inoltre le istituzioni stanno lavorando per ottenere l’autorizzazione ministeriale per importare dalla Francia il vaccino sperimentale già commercializzato oltre confine.
La Mev è una malattia virale che colpisce i conigli sia degli allevamenti intensivi che rurali, nonchè il coniglio selvatico. Colpisce animali di tutte le età, in particolare dopo i 15 giorni di vita con mortalità dal 40 al 90% in animali non vaccinati.
La Tribuna di Treviso – 12 aprile 2014