L’obiettivo è la definizione delle soglie massime di tolleranza nei mangimi di «T2 e Th2» Gli Stati dovranno trasmettere all’Efsa i dati raccolti da dicembre 2013 al 2015. Attivare un sistema di monitoraggio triennale sulle contaminazioni nell’alimentazione zootecnica e umana prodotte dalle tossine dei funghi del genere Fusarium in particolare dalle T2 e Th2 (tricoteceni), presenti nei cereali, soprattutto nell’avena, nell’orzo e nel grano, e nei prodotti derivati. È l’appello che la Commissione europea lancerà a breve tramite una raccomandazione che dovrebbe coinvolgere in questa nuova operazione tutti gli stati membri. L’iniziativa è partita dal Comitato permanente sulla filiera alimentare e la salute animale (Scofcah) della Commissione europea.
Con l’obiettivo, come spiega Carlo Brera del dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Istituto superiore di sanità e delegato nazionale a Bruxelles della Dg Sanco nel Comitato contaminanti agricoli, di definire le soglie massime di tolleranza nei mangimi e negli alimenti delle tossine T2 e Th2. Si tratta di tossine non così diffuse in Italia quanto le aflatossine, ma molto presenti soprattutto nei cereali prodotti dai paesi del Nord Europa. La Commissione europea aveva già chiesto nel 2010 all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) un parere scientifico sui rischi per la salute umana e animale da esprimere dopo l’analisi di tutti i risultati degli ultimi studi tossicologici. L’effetto tossicologico è stato confermato dall’autorità di Parma che ha raccolto un totale di 17.683 risultati analitici per la tossina T-2, 16.536 per la tossina HT-2 e 20.519 per la somma delle tossine T-2 e HT-2 in campioni di alimenti per l’uomo e per gli animali e di cereali non trasformati, raccolti fra il 2005 e il 2010 in 22 paesi europei. Il nuovo piano di monitoraggio raccomandato dalla Ue dovrà quindi fare il punto sullo stato dell’arte invitando tutti gli Stati membri a trasmettere i dati raccolti da dicembre 2013 al 2015 sia all’Efsa, per l’aggiornamento del proprio database, che alla Commissione europea. Le analisi verranno effettuate sia sulle materie prime agricole che sui prodotti a base di cereali, in particolare pane, prodotti da forno fini, prodotti della molitura del grano e cereali per la colazione individuando, come precisa Brera, dei benchmark level, ossia dei livelli indicativi di contaminazioni entro un range compreso tra i 15 e i 1.500 ppb (microgrammi per chilogrammo). Le modalità del monitoraggio saranno quelle dettate dal regolamento Ue 401 del 2006 che stabilisce le regole per un corretto controllo delle micotossine. «I contaminanti presi in esame sono già stati inseriti – sottolinea Brera – nei piani nazionali di controllo anche se non sono stati ancora stabiliti limiti cogenti di presenza. Il monitoraggio europeo servirà proprio a definirne per legge i limiti di presenza». Oltre a verificare le variazioni la presenza e i livelli delle tossine, il monitoraggio aiuterà a capire quali sono i fattori che aumentano o ne diminuiscono la presenza (ad esempio il ruolo della cottura). Si valuterà anche la presenza di micotossine «mascherate», cioè che si comportano in modo anomalo in seguito alla metabolizzazione da parte degli organismi riceventi (piante o animali) o di metaboliti che si dimostrano difficili da rilevare e sono ancora poco studiati da un punto di vista tossicologico.
Agrisole – 9 marzo 2013