C’è un capitolo in cui la sanità può vantare cassa e quindi diventare un “sostegno” per l’intera macchina: la mobilità. Per mobilità si considerano sia i pazienti veneti che se ne vanno a curarsi all’esterno della regione, sia quelli che invece arrivano in Veneto.
E per il Nordest (Veneto e Friuli Venezia Giulia) è una partita in attivo di oltre due miliardi: cioè sono i soldi che le due regioni avanzano da altre per avere curato i loro pazienti. Con questo mese il sistema dovrebbe comunque cambiare. La legge di stabilità 2013 ha stabilito infatti che a decorrere dal primo gennaio 2013 le Regioni devono farsi carico della regolazione finanziaria delle partite debitorie e creditorie connesse alla mobilità sanitaria internazionale. Tale regolazione finanziaria dovrà essere effettuata in sede di ripartizione del Fondo sanitario nazionale attraverso un sistema di compensazione di tale mobilità. Cioè i soldi che si avanzano (o che si devono dare) fanno parte del bilancio di ogni singola regione. Ma si dovrà attendere la fine di aprile per avere un regolamento.
Al fine di definire le linee generali di tale regolamento sono stati effettuati alcuni incontri tecnici con il Ministero della Salute. Le linee generali sulle quali verrà costruito il documento tengono conto che l’anno a partire dal quale le Regioni si fanno carico della mobilità sanitaria internazionale sarà il 2013 e pertanto a partire da quest’anno verranno inseriti i crediti, i debiti e i saldi della mobilità sanitaria internazionale in acconto stimato per il 2013 sui dati 2011. La Campania, ad esempio, deve per pagare oltre 5 milioni, ma il record spetta alla Lombardia con 18 milioni.
Il Gazzettino – 27 aprile 2013