Sperimentare una rimodulazione del contratto a tempo indeterminato per renderlo più flessibile e meno costoso. È questa una delle principali proposte contenute nelle Linee di politiche per il lavoro illustrate da Mario Monti in conferenza stampa. E’ giallo invece su un altro obiettivo dei montiani anticipato da alcuni lanci delle agenzie di stampa: l’aumento dell’ età pensionabile effettiva, per «garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici nonostante il progressivo invecchiamento del Paese e le ricadute che ciò comporta sul mercato del lavoro». «Non vogliamo aumentare l’età pensionabile, nulla di ciò é contenuto nel nostro programma», si è affrettato poi a spiegare Pietro Ichino, l’ex senatore del Pd ora candidato con Mario Monti a Palazzo Madama.
«Ci proponiamo – ha aggiunto Ichino nella conferenza stampa insieme al premier uscente – di aumentare il tasso di occupazione, specie per giovani, donne e over 50». A conferma, un successivo tweet dello stesso Monti: «Il riferimento all’aumento dell’età pensionabile è relativo alla riforma precedente», ovvero le norme Fornero sull’età pensionabile. «Il punto del documento – ha ammesso Ichino – di aumento dell’età pensionabile effettiva commenta l’azione del governo Monti. Riconosco che si può equivocare su questo punto, varrà la pena di correggerlo, ma si parla di un aumento di età pensionabile già compiuto e regolato dalla riforma di Fornero sulla quale non c’è alcuna intenzione di ritornare».
Il balletto, scritto e verbale, sull’età pensionabile è stato il momento topico di un incontro dove invece di affermazioni concrete se ne sono ascoltate poche, e questo nonostante la presenza dello stato maggiore di fresca nomina del partito, da Pietro Ichino ad Giuliano Cazzola, passando per Alberto Bombassei. E probabilmente ad innescare il pasticcio testuale, nonché tanti generici propositi in tema di riforme, è proprio la carta d’identità dei compagni di viaggio scelti dal premier. Ex democratico Ichino, ex Pdl Cazzola, ex aspirante leader di Confindustria Bombassei. Anime diverse con un passato ingombrante e, soprattutto, opinioni differenti su temi cardine, a partire dal mercato del lavoro. Si racconta di un Mario Monti che ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per trovare una sintesi prima dell’uscita pubblica.
Pdl, Pd e Lega all’attacco
L’equivoco (?) sull’aumento dell’età pensionabile – complice anche il fatto che sia evidenziato nel documento presentato in conferenza stampa in un contesto comunque non molto chiaro – scatena reazioni e polemiche tra i partiti. «Aumentare l’età pensionabile? Quest’uomo non ha neanche un minimo di dignità dopo che in un anno con la professoressa Fornero ha massacrato i lavoratori e pensionati», attacca Emanuela Munerato (Lega Nord), mentre Osvaldo Napoli (Pdl) parla di «miserabile trucco per abbassare i futuri assegni previdenziali». Altolà anche dal Pd, che affida la replica a Francesco Boccia: «Andare in pensione oltre i 67 anni? No grazie, é una brutta prospettiva… Gli italiani hanno già fatto lo sforzo massimo accettando una dura ma necessaria riforma della previdenza che, tra l’altro, presenta ancora alcune criticità, come quella degli esodati». E conclude: «Mario Monti pare convinto che si possa spremere la carne viva del paese, ma il Partito democratico non lo permetterà».
I punti principali del programma sul lavoro di “Scelta civica”
C’è «la necessità di aumentare l’ età pensionabile effettiva, e garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici nonostante il progressivo invecchiamento del Paese e le ricadute che ciò comporta sul mercato del lavoro»: è quanto si legge nelle linee di politiche di lavoro che Mario Monti presenta a Milano. In materia di lavoro, oltre all’intervento sull’età pensionabile «si affianca l’istituzione dell’Aspi (assicurazione sociale per l’impiego) cioè un trattamento di disoccupazione di livello europeo (70% dell’ultima retribuzione) universalmente applicabile a tutti i lavoratori dipendenti». Monti sottolinea soprattutto il ruolo delle donne: «L’Italia non è un paese per donne ma è prioritario che lo diventi». È quanto si legge nelle linee guida per il welfare di Scelta Civica, nel quale si ricorda che «il mercato del lavoro non incoraggia la partecipazione delle donne che rientrano con più difficoltà e vi rimangono con oggettivi vincoli rispetto ad altri ruoli». Contratto di lavoro
Il Professore propone, nel suo programma di governo, una rimodulazione sperimentale del contratto a tempo indeterminato, per renderlo più flessibile e meno “costoso”. Nelle linee di politica di lavoro e welfare, presentate oggi in un incontro a Milano, si propone una incisiva riduzione del cuneo fiscale e contributivo collegata ad alcune linee guida per la contrattazione collettiva aziendale, tendenti al superamento dell’attuale dualismo del mercato del lavoro.In questa prospettiva – si spiega – a fronte di un’assunzione a tempo indeterminato diventerà possibile assicurare maggiori tutele sostanziali ai giovani senza rilevanti aumenti di costo o di rigidità per le imprese. Tasse
Il governo Monti ha introdotto nuove tasse per scongiurare l’Italia dal rischio fallimento. Archiviata la fase più difficile della crisi economica, è possibile procedere a una modulare riduzione del carico fiscale. Questo, in sintesi, il concetto espresso dal premier uscente Mario Monti, durante la sua conferenza stampa a Milano. Il leader di Scelta Civica si è dapprima soffermato sulle critiche che gli sono state lanciate dai suoi principali avversari: ’’ Mi vorrebbero mummificato nella veste di quello che aumenta le tasse’’, ha detto Monti, che ha spiegato: ’’ Abbiamo messo le tasse che aveva lasciato il predecessore e quelle che serviranno ad evitare il fallimento del Paese. Le tasse sono servite perché l’Italia si e’ salvata e lo spread si è dimezzato. Ora, intervenendo sulla spesa pubblica, è possibile puntare a una diminuzione. Se la situazione cambia e soprattutto se la si e’ fatta cambiare – ha detto ancora Monti – le cose possono cambiare’’. La riforma del lavoro
La riforma del lavoro approvata dal governo dei tecnici sarebbe potuta essere più incisiva, ma ’’non c’è stata la disponibilità della sinistra, e in particolare di un sindacato, per fare altri passi in avanti’’. Lo ha evidenziato il leader di Scelta Civica Mario Monti, presentando a Milano le linee guida del suo programma in materia di lavoro e welfare. Obiettivo di Scelta Civica, ha detto ancora Monti, è quello di ’’ scongiurare il rischio, dopo tanti sacrifici chiesti agli italiani, di dissipare quei sacrifici e di non andare avanti su quelle riforme che danno speranza ai giovani’’. Il premier uscente ha citato il recente report del Fmi sulla finanza pubblica italiana, che ’’ in termini strutturali è una delle più solide’’ perciò, ha detto ancora Monti, ’’ vale la pena di provare ad andare avanti’’.
Durante la legislatura che si sta per concludere «abbiamo constatato in materia di riforma del mercato del lavoro la disponibilità delle tre forze politiche a fare qualche passo avanti, ma non la disponibilità della sinistra e in parte di uno dei sindacati a fare altri passi in avanti che a me sarebbero sembrati nell’interesse dei lavoratori». Lo ha detto il premier uscente Mario Monti nel corso di una conferenza stampa a Milano. Monti ha sottolineato quindi che «è nata l’idea di cercare di catturare la cooperazione di quelle forze che hanno dimostrato di essere a favore delle riforme».
redazione s.v – 3 febbraio 2013 – riproduzione riservata