La Stampa. Spinta dalla diffusione a macchia d’olio delle varianti e dal liberi tutti degli ultimi weekend, l’epidemia rialza la testa e torna a colorare di arancione una bella fetta d’Italia. Il monitoraggio di ieri, che fotografa la situazione della settimana dal primo al 7 febbraio, sposta infatti dall’area gialla al purgatorio della fascia dove ristoranti e bar sono chiusi Liguria, Toscana, Trento e Abruzzo. L’ordinanza
Contrariamente alle previsioni, resta arancione l’Umbria, dove a imperversare è invece la più temuta variante brasiliana. Che ha però già spinto la regione a mettere in lockdown la provincia di Perugia e sei comuni del Ternano. Dall’arancione non si sposta nemmeno l’Alto Adige, il paradiso degli sciatori, che dovrà dunque tenere ancora chiusi gli impianti di risalita. Ma la provincia, spaventata anche qui dalle varianti e dal relativo aumento dei contagi, ha fatto di più, proclamando con un’ordinanza il quasi-lockdown che impone l’obbligo delle Ffp2 in negozi e mezzi di trasporto, riduce la lista dei negozi che possono restare aperti e vieta anche la visita a parenti e amici.
Se tanti piangono, qualcuno sorride. Sono i siciliani che da lunedì prossimo tornano in area gialla. L’ordinanza firmata ieri da Speranza fa scattare invece già domani il cambio di colore delle altre regioni.
Ma a respirare aria di libertà potrebbero essere presto i residenti in Valle D’Aosta e Sardegna, prime regioni a scendere sotto il livello di 50 contagi ogni 100 mila abitanti con un rischio complessivo basso, due parametri che insieme spalancano le porte dell’area bianca dove quasi tutto riapre e il coprifuoco va in soffitta. Non da subito però, perché entrambe dovranno mantenere questo quadro per ancora due settimane.
Nel frattempo, per tutte le regioni resta fino al 25 febbraio il divieto di spostamento al di là dei propri confini. La mini-proroga del divieto in scadenza il 15 l’ha approvata con decreto legge il governo uscente in accordo con quello entrante. Al quale spetterà l’onere di stendere la nuova versione del Dpcm in scadenza il 5 marzo. Quello per intenderci che contiene la ritirata alle 22, il limite di due persone per le visite a parenti e amici, oltre che la chiusura di cinema, teatri, palestre, piscine, ristoranti e bar, questi ultimi la sera.
Le Regioni hanno già messo nero su bianco le richieste che toccherà a Draghi valutare: riaperture su prenotazione dei musei nei fine settimana, apertura infrasettimanale di cinema e teatri al 30% della capienza, riapertura di palestre e piscine previa applicazione dei protocolli di sicurezza.
Cosa deciderà il nuovo governo è presto per dirlo, ma ieri il Cts ha detto già no alla riapertura di cinema e teatri, mostrandosi un po’ più possibilista sulla riapertura serale dei ristoranti a fronte di maggiori controlli.
Certo è che la fotografia dell’ultimo monitoraggio non spinge verso l’allentamento delle misure. L’Rt nazionale che rileva la velocità di propagazione del virus in una settimana è salito da 0,84 a 0,95, un pelo sotto quota uno, considerata la soglia di sicurezza dagli scienziati.
«Si confermano per la seconda settimana segnali di controtendenza nell’evoluzione epidemiologica – è scritto nel Report -, con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino a una stabilizzazione, che potrebbero preludere a un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Si conferma inoltre la circolazione diffusa di varianti virali a più elevata trasmissibilità nel nostro paese.
L’incidenza dei casi resta stazionaria a 273 contagi ogni 100 mila abitanti, numero lontano dai 50 che secondo gli epidemiologi consente di riprendere a fare contact tracing, isolando i casi a rischio per non consentire ai focolai di trasformarsi in incendi.
Provincia di Bolzano e Umbria sono a rischio alto, e altre nove regioni a rischio moderato, di cui cinque a rischio di progressione verso il livello di maggiore pericolosità. Il che lascia temere una nuova passata di arancio la prossima settimana. —