Sistema etichettatura facoltativa delle carni bovine, il Mipaaf pubblica il Rapporto sul monitoraggio nell’anno 2014
Il Ministero delle politiche agricole ha pubblicato il 12° Rapporto sul Sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine. Nel monitoraggio dell’attività degli organismi indipendenti di controllo riferito all’anno 2014 si riscontra un netto aumento del numero di controlli effettuati a fronte di un aumento di quelli previsti attestandosi al 106%. Fino al 2008 il valore di tale rapporto è stato estremamente basso (35% – 38%). Nel 2014 si registra ancora un basso rapporto fra non conformità rilevate e controlli effettuati (3,5%). Il gradino della filiera delle carni bovine che si rivela essere più attento al rispetto delle regole per una buona gestione del sistema di rintracciabilità risulta quello dei mangimifici seguito da quello degli allevamenti. Si segnala l’ottimo risultato raggiunto dai laboratori di sezionamento che hanno più che dimezzato le non conformità.
Il Mipaaf sottolinea come il previsto affidamento alla normativa sull’etichettatura recata dal Regolamento UE 1169/2011, in sostituzione dell’etichettatura facoltativa smantellata a partire dal 13 dicembre 2014, appaia “insufficiente”.
Anche perché la fiducia del consumatore, per le carni bovine con informazioni facoltative, è basata sulla convinzione che esiste un Organismo terzo che effettua un controllo sulla corretta applicazione del disciplinare così come prevede l’attuale impianto ed una vigilanza specifica da parte della Pubblica Amministrazione. Il vecchio sistema permetteva inoltre un ulteriore controllo sulla bontà dell’etichettatura obbligatoria anche da parte degli Organismi indipendenti, senza un costo aggiuntivo per la Pa
Com’è noto, il regolamento (UE) n.653/2014 recante “modifica al regolamento (CE) n.1760/2000 per quanto riguarda l’identificazione elettronica dei bovini e l’etichettatura delle carni bovine” ha previsto, a partire dal 13 dicembre 2014, la soppressione del “Sistema di etichettatura facoltativo” e l’istituzione di una etichettatura facoltativa delle carni bovine semplificata dove le informazioni facoltative aggiunte debbano essere oggettive, verificabili dalle Autorità competenti ed essere comprensibili per il consumatore.
Inoltre tali informazioni devono essere conformi alla legislazione orizzontale in materia di etichettatura ed in particolare al regolamento (UE) n. 1169/2011. Tale scelta sarebbe stata motivata dal fatto che “l’onere amministrativo e i costi sostenuti dagli Stati membri e dagli operatori economici per applicare tale sistema non sono proporzionati ai benefici offerti dal sistema stesso così come indicato nel “considerando 23” del regolamento n. 653/2014. La modifica legislativa rende non più obbligatoria l’approvazione, da parte del Ministero delle politiche agricole del disciplinare dell’etichettatura facoltativa ed i relativi controlli da parte dell’organismo indipendente.
Inoltre, il D.M. 30 agosto 2000 che ha fornito indicazioni e modalità applicative del regolamento (CE) n. 1760/2000 sull’etichettatura obbligatoria e su quella facoltativa delle carni bovine, non è più applicabile. Il Mipaaf ha sempre ritenuto che l’etichettatura facoltativa sia uno strumento di comunicazione verso il consumatore che si integra con i sistemi già esistenti indispensabili per garantire, alle catene distributive, un prodotto controllato, sicuro e con caratteristiche definite e, pertanto, ha sempre sostenuto nelle fasi preparatorie del nuovo regolamento la necessità del mantenimento dell’etichettatura facoltativa.
Per non penalizzare le scelte già fatte dagli operatori della filiera italiana (produzione e distribuzione) che hanno investito in detto settore per acquisire il valore aggiunto fornito dalle carni etichettate con informazioni facoltative legate, specialmente, alla razza e alle tecniche di allevamento e all’alimentazione dei bovini e per continuare a pagare i premi comunitari previsti dalla normativa vigente, il Ministero ha dato continuità all’attuale sistema di etichettature almeno per le suddette informazioni con il D.M. n. 876 del 16 gennaio 2015. Pertanto, il decreto ministeriale n. 876/2015, prevede una normativa semplificata per la gestione dell’etichettatura volontaria rispetto a quello attualmente in vigore. Al fine di evitare discontinuità con il sistema facoltativo in vigore fino al 13 dicembre 2014, anche per salvaguardare i risultati raggiunti a livello amministrativo e organizzativo, il Mipaaf ha ritenuto necessario, anche alla luce delle novità recate dal nuovo regolamento comunitario e dalla normativa nazionale, predisporre una apposita circolare per fornire alcune indicazioni organizzative agli operatori ed alle organizzazioni che intendono fornire informazioni facoltative sulle proprie carni bovine così come previsto dal citato regolamento.
Il nuovo sistema per l’etichettatura facoltativa delle carni bovine in Italia, prevede che per poter riportare in etichetta informazioni, diverse da quelle obbligatorie e considerate ad alto valore aggiunto, quali: il sistema di allevamento, la razione alimentare, la tipologia di alimentazione, i trattamenti terapeutici, l’epoca di sospensione dei trattamenti terapeutici, il benessere animale, la razza o il tipo genetico, è necessario che le organizzazioni interessate dispongano di un disciplinare depositato presso il Mipaaf. Detto disciplinare descrive le procedure operative per garantire la rintracciabilità della carne, le procedure per garantirne la veridicità e un sistema di controllo attuato sia dal titolare del disciplinare sia ad un organismo indipendente. Finora delle 94 organizzazioni operative nel 2014, ben 68 (73%) hanno continuato, senza soluzione di continuità ad etichettare le carni bovine con informazioni facoltative ad alto valore aggiunto.
23 settembre 2015