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Monti, fiducia anche alla Camera. L’agenda del premier

Il Governo di Mario Monti ha incassato la fiducia anche alla Camera con 556 sì e 61 no. A favore hanno votato quasi tutti i gruppi parlamentari. Dai leghisti di Montecitorio è arrivato un compatto no.

Il governo guidato da Mario Monti aveva ottenuto la fiducia al Senato con 281 voti favorevoli, 25 contrari e nessun astenuto. In aula ci sono 15 assenti – tra cui i cinque senatori a vita Montalcini, Pininfarina, Ciampi, Scalfaro e Andreotti – e i votanti si fermano a 307, fissando l’asticella della maggioranza richiesta a 154 voti.

Il nuovo esecutivo centra abbondantemente l’obiettivo – la maggioranza più ampia che si sia mai registrata – raccogliendo il plauso del presidente del Senato, Renato Schifani. «Mi permetto di augurarle buon lavoro nell’interesse del Paese».

Questi i punti che possono interessare il mondo della Salità del discorso al Senato di giovedì di Mario Monti, presidente del Consiglio, in vista della fiducia al programma di Governo che sarà votata in serata

«Va prestata attenzione ai servizi di cura per gli anziani che è preoccupazione crescente per le famiglie».

«Con il consenso delle parti sociali dovranno essere riformate le istituzioni del mercato del lavoro per allontanarci da un mercato duale dove alcuni sono fin troppo tutelati e altri sono privi di tutele».

Il Governo sposterà «i rapporti della contrattazione collettiva verso i luoghi di lavoro».

«Il nuovo ordinamento sarà applicato ai nuovi rapporti di lavoro per offrire loro una disciplina universale mentre non saranno modificati quelli stabili in essere».

Il Governo Monti, ha promesso il premier, attuerà «le manovre» varate dal precedente Gabinetto «completandole con gli impegni assunti in sede europea».

Nelle prossime settimane – ha detto Monti in Senato – valuteremo ulteriori correttivi».

Monti ha promesso anche attenzione prioritaria alla lotta all’evasione fiscale e all’illegalità, ha definito l’esenzione Ici sulla prima casa come un’anomalia, ha detto che «il sistema previdenziale italiano è tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci ad assorbire eventuali shock, ma permangono ampie disparità di trattamento e aree ingiustificate di privilegio».

«Di fronte ai sacrifici chiesti ai cittadini, sono ineludibili -secondo Monti – interventi volti a contenere i costi di funzionamento degli organi elettivi. Le cariche elettive, dei dirigenti pubblici, chi rappresenta le istituzioni a ogni livello dovrà agire con sobrietà e attenzione al contenimento dei costi, dando un segnale concreto e immediato».

«Per abbattere il debito pubblico – ha aggiunto – puntiamo su rigore, crescita ed equità. Se falliremo, se non troveremo necessaria unità intenti, la spontanea evoluzione della crisi finanziaria ci sottoporrà tutti, soprattutto i più deboli, a condizioni ben più dure».

Risolvere «in un tempo limitato tutti i problemi sarebbe un’ambizione eccessiva», ma «imposteremo il nostro lavoro per mettere a punto gli strumenti da mettere a disposizione dei governi che verranno per cambiare il futuro» è l’impegno assunto da Monti nel suo discorso programmatico.

Per questo Monti,prospetta due “step”: «Da un lato provvedimenti per affrontare le emergenze, assicurare la sostenibilità della finanza pubblica, una crescita duratura ed equilibrata. Dall’altro lato delineare un progetto per modernizzare le strutture economiche e sociali, per ampliare le opportunità per imprese, giovani, donne e tutti i cittadini, in un quadro di ritrovata coesione».

18 novembre 2011- sanita.ilsole24ore.com

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