Fnovi: la professione veterinaria non è quella Striscia la notizia
«La Fnovi non vuole rappresentare i medici veterinari che con inammissibile ottusità e disonestà certificano condizioni di salute degli animali non reali»
Nel Report della Commissione sull’impatto del Regolamento of Council Regulation (EC) No 1/2005 pubblicato la scorsa settimana si legge: “Per quanto il benessere degli animali sia migliorato dopo l’entrata in vigore del Regolamento, le informazioni disponibili mostrano che persistono gravi problemi in merito al benessere degli animali durante il trasporto”. La maggior parte di questi problemi sembra essere correlata al mancato rispetto di alcuni requisiti del Regolamento (..) e la causa è spesso l’impropria applicazione”. Queste parole purtroppo ben si adattano alle immagini del servizio di “Striscia la notizia” trasmesse ieri sera (su un trasporto di animali non deambulanti nel vicentino) dove in pochi minuti sono state annullate agli occhi del pubblico tutte attività svolte ogni giorno in scienza e coscienza dalla quasi totalità dei medici veterinari italiani.
La Fnovi non vuole rappresentare i medici veterinari che con inammissibile ottusità e disonestà certificano condizioni di salute degli animali non reali; la professione non è formata da falsari.
Disgustati per quanto siamo stati costretti a guardare, e con noi i tanti spettatori, auspichiamo che le attività conseguenti alle indagini in corso evidenzino e puniscano le responsabilità. Le azioni del medico veterinario dovranno essere oggetto di immediato procedimento disciplinare da parte dell’Ordine di competenza.
La giustizia ha tempi propri, è invece facoltà dell’ordine impedire fin d’ora che la professione venga esercitata da coloro che evidentemente non sono in grado o degni di farne parte. La medicina veterinaria nel nostro Paese ha un’altra faccia: quella di coloro che tutti i giorni lavorano con scienza e coscienza negli allevamenti, nei macelli, nelle sale di lavorazione e sezionamento, nei caseifici, nei laboratori, negli ambulatori, nelle cliniche e negli ospedali
Fonte: Fnovi – 15 novembre 2011