Per 36 anni è stato l’appuntamento più atteso delle competizioni tra le quattro contrade della frazione. Lettere di animalisti al Comune. Il sindaco: «Nessuna accusa agli organizzatori ma preferiamo che le bestie non siano impiegate»
Arzignano. Il sindaco stoppa il “Palio dei mussi”. Non si disputerà quest’anno la folcloristica corsa che per tradizione, a Costo, ha come protagonisti oltre ai contradaioli di 4 rioni anche altrettanti asini. L’autorizzazione del Comune permette la festa e di fatto non esplicita nero su bianco il divieto della corsa, ma specifica in dieci righe in neretto piene di rimandi al codice penale, che per legge sono punibili gli spettacoli che possono provocare strazio o sevizia agli animali o che li sottopongono a maltrattamenti, fatiche, o che causano loro danni fisici e persino psicologici. In sostanza si rammenta al Comitato organizzatore della sagra che è reato il maltrattamento degli animali. A questo punto: chi stabilisce se un asino subisce o meno sofferenza psicologica? Meglio che i testardi quadrupedi rimangono in panchina la conclusione degli organizzatori che hanno sospeso la corsa. «Nessuna accusa – spiega il sindaco Giorgio Gentilin – non sono stati accertati maltrattamenti durante il palio, ma l’Amministrazione ha fatto sapere di essere contraria all’impiego di animali». La corsa degli asinelli è per tradizione il gran finale del Palio, una maratona di due ore di giochi fra grandi e piccoli che chiude la festa del popoloso quartiere arzignanese che si celebra da 36 anni. Quest’anno in programma dal 6 al 22 settembre ci sono tornei di bocce e serate di musica, escursioni in bici, ballo liscio e appuntamenti religiosi. La serata finale, però, non avrà, com’era consuetudine, gli animali fra gli ospiti. A preparare l’epilogo è stato l’arrivo, ad inizio agosto in Comune, di alcune mail di cittadini, arzignanesi e non, preoccupati per l’impiego delle bestie nella corsa. Poche, a dire il vero, le lettere elettroniche, firmate, ma non rivendicate da associazioni di animalisti che comunque hanno sortito l’effetto di mettere sull’avviso l’Amministrazione. «Le lettere hanno sollevato il problema – conferma il sindaco – segnalando il rischio di maltrattamento sugli animali. Ci siamo confrontati con gli organizzatori e abbiamo espresso le nostre contrarietà. Siamo reduci da un Consiglio comunale in cui avevamo aderito alla petizione per chiudere Green Hill, dove si facevano sperimentazioni sui cani». Nessun paragone, ovviamente, anche perché: «Nessuno ha mai accertato che gli asinelli del Costo siano stati bastonati o percossi – prosegue il sindaco – ma è un fatto che si usavano. Per esperienza si sa che se un asino si ferma e si rifiuta di camminare, non si smuove certo a suon di carezze».
Il Giornale di Vicenza – 14 settembre 2012