Il virus dell’influenza aviaria H7N9 è potenzialmente pandemico. Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature e coordinata da Yoshihiro Kawaoka, dell’università americana Wisconsin-Madison e dell’università giapponese di Tokyo, rileva che il virus ha caratteristiche tali da renderlo potenzialmente a rischio di diventare il motore di un’eventuale pandemia.
”Il virus H7N9 – sottolinea Kawaoka – ha diverse caratteristiche tipicamente associate con i virus influenzali umani e quindi possiede un potenziale pandemico. Per questo deve essere strettamente monitorato”. La scoperta è stata possibile analizzando alcuni virus isolati da pazienti infettati in Cina.
In genere, i virus dell’influenza aviaria non colpiscono gli esseri umani, con l’eccezione dei ceppi H5N1 altamente patogeni. Tuttavia, il virus H7N9 ha finora infettato oltre 130 persone, provocando la morte di circa il 20% di esse. Il lavoro suggerisce che la capacità del virus H7N9 di infettare le cellule umane e di replicarsi può essere dovuta a poche modifiche negli aminoacidi delle sequenze genetiche del virus.
”Queste due caratteristiche – osserva Kawaoka – sono necessarie, anche se non sufficienti, per causare una pandemia”.
I dati pubblicati su Nature indicano inoltre che il virus H7N9 ha la capacità di colpire diverse specie di mammiferi, come le scimmie e i furetti. In questi ultimi, in particolare, il virus può replicarsi e trasmettersi attraverso le goccioline di saliva sospese nell’aria (aerosol), anche se non in modo efficace come fanno gli altri virus influenzali che contagiano l’uomo.
I furetti sono animali modello per gli studi dell’influenza perché come l’uomo si trasmettono il virus l’un l’altro attraverso l’aerosol. Di conseguenza la scoperta preoccupa per quanto riguarda il potenziale pandemico del virus.
Tuttavia dalla ricerca emerge anche una notizia positiva: la maggior parte dei ceppi H7N9 testati sono risultati sensibili ai farmaci antivirali efficaci contro gli altri virus dell’influenza stagionale.
Intanto nuovi decessi provocati dal virus H7N9 dell’influenza aviaria hanno portato a 43 il numero totale di morti imputabili a questa malattia comparsa di nuovo fra gli esseri umani. E’ quanto si apprende dal bilancio mensile delle autorità cinesi. Dall’identificazione del virus l’inverno scorso, 132 casi confermati di infezione da H7N9 sono stati registrati in Cina, secondo il bilancio aggiornato a fine giugno e pubblicato oggi dalla Commissione nazionale della Sanità e del planning familiare.
I dati registrano un nuovo caso di contaminazione e altri quattro morti rispetto al mese precedente. Le autorità di Shanghai avevano annunciato a giugno il decesso di un uomo di 56 anni, ricoverato da aprile e marito di un’altra vittima dell’H7N9. Questa coppia costituiva uno dei rari casi di contaminazione all’interno di una stessa famiglia. Nessuna precisazione è stata fornita sugli altri tre decessi di giugno, ma la Commissione nazionale ha indicato che 85 pazienti colpiti dall’ H7N9 erano stati dimessi dopo un ricovero in ospedale. Solo quattro persone affette dal virus restano ricoverate in Cina per il momento.
Ansa e Tmnews – 12 luglio 2013