Con 436 voti favorevoli, 241 contrari e 32 astensioni la plenaria approva le raccomandazioni del Parlamento europeo sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra Ue e Usa (Ttip). Aprire il mercato statunitense alle imprese dell’Ue senza compromettere gli standard comunitari. E’ quanto si legge nella nota del Parlamento europeo relativa all’approvazione delle raccomandazioni di Strasburgo sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra Ue e Usa (Ttip). Dopo lunghe polemiche e il blocco del testo nel corso della plenaria di giugno, il testo ha ottenuto l’ok degli eurodeputati. “Una globalizzazione senza precedenti è in corso e i nostri cittadini e le nostre imprese sono proprio al centro di essa. Abbiamo elaborato questa risoluzione e precisato i principi per il tipo di accordo commerciale che chiediamo alla Commissione di concludere”, dichiara il relatore Bernd Lange (S&D).
Un testo in cui il Parlamento europeo chiede “un processo più trasparente, forti diritti per i lavoratori e la protezione dei nostri dati personali e dei servizi pubblici”, prosegue l’eurodeputato S&D. “Insistiamo sul fatto che il diritto dei legislatori di entrambe le sponde dell’Atlantico a legiferare non deve essere compromesso da tribunali arbitrali privati o da altri enti. Abbiamo dato indicazioni chiare alla Commissione europea su quale tipo di accordo vogliamo. E se alla fine del giorno l’accordo sarà negativo, lo respingeremo. Se sarà un buon accordo, voteremo a favore”.
Il passaggio più controverso: l’Isds
Accordo anche sul nervo scoperto del testo, la clausola relativa all’introduzione dell’Isds, il meccanismo di risoluzione delle controversie tra investitori e stati, in inglese “Investor-state dispute settlement”, uno strumento di diritto pubblico internazionale che garantisce ad un investitore straniero il diritto di avviare un procedimento nei confronti dello stato che lo ospita. Nello specifico, se l’investitore straniero opera in un paese ospitante e quest’ultimo viola uno dei diritti a lui garantiti secondo il diritto pubblico internazionale, l’investitore stesso può, qualora tra il suo stato di origine e lo stato ospitante vi siano accordi di Isds, portare la questione di fronte ad una corte arbitrale internazionale.
Il testo di compromesso sugli strumenti di risoluzione delle controversie investitore-Stato, elaborato dai gruppi politici nel corso di lunghi negoziati e inserito nel testo finale con 447 voti a favore, 229 contrari e 30 astensioni, chiede un nuovo sistema giudiziario che sostituisca l’Isds, che si basa sull’arbitrato privato ed è comune negli accordi commerciali esistenti.
Il nuovo sistema proposto dovrebbe essere “soggetto ai principi e al controllo democratici” e le controversie dovrebbero essere trattate “in modo trasparente”, da “giudici togati, nominati pubblicamente e indipendenti” nel corso di “udienze pubbliche”. Dovrebbe, inoltre, includere “un meccanismo d’appello”, rispettare la giurisdizione dell’Ue e i tribunali degli stati membri nonché assicurare che gli interessi privati non pregiudichino “gli obiettivi di politica pubblica”.
Altri passaggi chiave
La plenaria chiede che nel Ttip siano garantiti elevati livelli di protezione per quanto riguarda i dati dei consumatori europei, la salute e la sicurezza ed evitato il dumping sociale e fiscale. Gli eurodeputati sottolineano, inoltre, che i servizi pubblici devono essere esclusi dal campo di applicazione dell’accordo, il sistema delle indicazioni geografiche dell’Ue deve essere fortemente protetto e dovrebbe essere previsto un trattamento speciale per i prodotti agricoli e industriali sensibili.
Il testo chiede inoltre “il riconoscimento reciproco delle norme equivalenti”, invitando tuttavia i negoziatori a salvaguardare le norme dell’Ue nei settori in cui quelle degli Stati Uniti sono “molto diverse”, come ad esempio, l’autorizzazione per le sostanze chimiche, per la clonazione o per i prodotti chimici per il sistema endocrino.
Obiettivo: raggiungere un buon accordo
Quello della plenaria non è un sì incondizionato al Ttip. Nel testo, gli europarlamentari si dicono favorevoli al proseguimento dei colloqui, ma ricordano che essi devono portare a un accordo “ambizioso” ma “bilanciato”, con benefici condivisi tra gli stati membri. Un accordo che dovrebbe favorire un “ambiente economico trasparente, efficace e propizio alla concorrenza”, che superi le barriere commerciali non tariffarie.
In particolare, i colloqui dovrebbero rimuovere le vigenti restrizioni americane sulla proprietà straniera dei servizi di trasporto e delle compagnie aeree, assicurare maggiore accesso dell’Ue ai mercati delle telecomunicazioni degli Stati Uniti e ottenere una “significativa apertura” del mercato statunitense degli appalti pubblici a tutti i livelli di governo.
Il decimo round dei negoziati commerciali Ue-Usa sul Ttip è previsto per il 13-17 luglio a Bruxelles.
Ttip, ecco cosa prevede la risoluzione approvata dal Parlamento
La spiegazione punto per punto il testo approvato dall’aula di Strasburgo con 436 voti favorevoli e presentato dal relatore Bernd Lange (S&D)
Il Parlamento Ue ha approvato la risoluzione Lange che mette nero su bianco le raccomandazioni degli eurodeputati per i negoziatori della Commissione sul partenariato transatlantico fra l’Unione europea e gli Stati Uniti (Ttip). Ma cosa prevede il testo?
ISDS Nel testo si legge in maniera esplicita che i deputati chiedono di “sostituire il sistema ISDS con un nuovo sistema per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stati, che sia soggetto ai principi e al controllo democratici, nell’ambito del quale i possibili casi siano trattati in modo trasparente da giudici togati, nominati pubblicamente e indipendenti durante udienze pubbliche e che preveda un meccanismo di appello in grado di assicurare la coerenza delle sentenze e il rispetto della giurisdizione dei tribunali dell’Unione e degli Stati membri, e nell’ambito del quale gli interessi privati non possano compromettere gli obiettivi di interesse pubblico”.
INDICAZIONI GEOGRAFICHE I deputati chiedono alla Commissione di assicurarsi che il Ttip garantisca “il pieno riconoscimento e una forte protezione giuridica” delle indicazioni geografiche dell’Unione. L’obiettivo deve essere quello di sopprimere tutti i dazi doganali, tenendo però conto del fatto che “esistono diversi prodotti agricoli e industriali sensibili sulle due sponde dell’Atlantico, per i quali bisognerà compilare delle liste complete durante il processo di negoziazione”. Inoltre, il Parlamento specifica che dovranno essere previste delle “misure volte ad affrontare i casi di uso improprio e di informazioni e pratiche fuorvianti” per tutelare i prodotti europei in vendita sul mercato americano. All’interno del Ttip dovrà anche essere prevista una clausola di salvaguardia che potrà essere invocata nel momento in cui l’aumento esagerato delle importazioni di un prodotto particolare possa “causare un danno importante alla produzione interna”, con riferimento sia all’agricoltura che al settore energetico, chimico e siderurgico.
OGM L’aula di Strasburgo esige che non ci sia “alcun accordo nei settori in cui l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno norme molto diverse, come ad esempio nel caso dei servizi sanitari pubblici, gli organismi geneticamente modificati, l’impiego di ormoni nel settore bovino, il regolamento REACH (che riguarda i prodotti chimici, ndr) e la sua attuazione e la clonazione degli animali a scopo di allevamento”. Inoltre, i deputati chiedono che gli Usa revochino il divieto d’importazione delle carni bovine europee.
PROTEZIONE DEI DATI Il testo della risoluzione Lange esorta la Commissione a “garantire che l’acquis dell’Ue in materia di protezione dei dati personali non venga compromesso ». Per questo chiedono che venga inserito, quale fattore chiave, una clausola indipendente orizzontale “che esoneri totalmente dall’accordo il vigente e futuro quadro giuridico dell’Ue sulla protezione dei dati personali”. Il testo si fa quasi minaccioso quando il Parlamento “ricorda” che l’approvazione definitiva del Ttip “potrebbe essere a rischio fintantoché gli Stati Uniti non cesseranno del tutto le attività di sorveglianza indiscriminata di massa e non si troverà una soluzione adeguata alla questione del diritto alla riservatezza dei dati dei cittadini dell’Unione”.
SERVIZI PUBBLICI Gli eurodeputati chiedono che l’Ue e gli Stati Uniti firmino una dichiarazione comune nella quale venga esplicitamente escluso dal campo di applicazione del Ttip qualsiasi servizio d’interesse generale attuale e futuro, come l’acqua, la sanità, i servizi sociali, e l’istruzione. L’obiettivo è di assicurare che le normative e il finanziamento di tali servizi restino completamente nelle mani delle autorità nazionali e locali.
CINEMA E CULTURA “Nessuna disposizione dell’accordo”, scrivono i parlamentari, dovrà incidere sulla “capacità dell’Unione europea o dei suoi Stati membri di erogare sovvenzioni o garantire sostegno finanziario alle industrie culturali e ai servizi culturali, di istruzione, audiovisivi e stampa”. Nessuna ingerenza nemmeno nel sistema di fissazione dei prezzi per libri e periodici.
APPALTI PUBBLICI Considerata la quasi inaccessibilità del mercato statunitense per le imprese europee, la risoluzione Lange incita la Commissione europea ad adottare “un approccio ambizioso” ed eliminare “le restrizioni attualmente vigenti negli Usa a livello federale, statale e locale”. Inoltre, il Parlamento chiede che vengano istituiti dei “meccanismi per garantire che gli impegni assunti dalle autorità federali statunitensi siano onorati a tutti i livelli politici e amministrativi”.
AMBIENTE E SOCIALE Gli eurodeputati si sono espressi a favore del proseguimento dei negoziati con gli Usa, chiedendo però che l’accordo sia “ambizioso, globale, equilibrato e di alto livello”, capace di promuovere “lo sviluppo sostenibile di benefici condivisi per tutti gli Stati membri”. È dunque richiesta “maggiore cooperazione transatlantica preservando standard normativi e di tutela dei consumatori, e la prevenzione del dumping sociale, fiscale e ambientale”. Il Ttip dovrà contestualmente assicurare “il livello più elevato di protezione della salute e della sicurezza, conformemente al principio di precauzione”, garantendo la tutela “dei consumatori, della normativa in materia di lavoro, ambiente e benessere degli animali nonché della diversità culturale esistente nell’Ue”.
Fonte Parlamento Ue e Eunews – 9 luglio 2015