“Acqua brillante e Gingerino sono nella storia e nelle rocce di Recoaro, la Regione Veneto non permetta che vengano prodotti altrove”. Si intitola così la mozione presentata dai consiglieri regionali Giovanna Negro (capogruppo Veneto del Fare) e Stefano Casali (capogruppo Lista Tosi) preoccupati per le ultime vicissitudini emerse a mezzo stampa.
“Pare che la proprietà dello stabilimento che produce le due famose bevande, la Nestlè-Sanpellegrino – spiegano i tosiani – abbia recentemente deciso di svincolare i marchi “Gingerino” e “Acqua brillante”, dall’acqua del Comune di Recoaro, andando a produrre le bibite chissà dove, e con chissà quali acque. I “brand” restano quelli, invariati, ma non l’acqua con cui sono sempre stati prodotti e conosciuti in tutto il mondo. Questo non deve assolutamente accadere. La Conca di Smeraldo, sorgente della famosa acqua tra le più leggere oligominerali in commercio, non deve chiudere i battenti ”.
“Le acque pregiate Recoaro che sgorgano direttamente dalle piccole Dolomiti, da una parte vengono commercializzate per l’uso alimentare e dall’altra utilizzate nelle terme – ricordano i consiglieri – basti pensare che il Gruppo Sanpellegrino pubblicizza il Gingerino come “prodotto storico di Recoaro” e il rifugio Montefalcone è conosciuto come rifugio “Gingerino”. L’acqua brillante, per gli amanti di questa caratteristica bevanda, è Recoaro”.
“Vien da sé – proseguono i tosiani – che le caratteristiche tecniche di “Gingerino” e “Acqua brillante Recoaro” siano legate in modo indissolubile alle caratteristiche delle acque prodotte dalla particolare natura calcarea delle rocce del luogo. Allo stesso modo lo stabilimento di imbottigliamento di acque e bibite si trova a Recoaro Terme e ne rappresenta da sempre la storia, la cultura ed il turismo. Ora però – aggiungono i capigruppo – la proprietà Nestlè-Sanpellegrino intende scindere la produzione acque dai marchi “gingerino e acqua brillante. L’idea pare sia quella di vendere il comparto acqua ad una società e tenersi i due marchi, producendoli per l’appunto chissà in quale località, chissà se all’Italia o all’estero”.
“Per questo motivo i due capigruppo tosiani, con la mozione, impegnano la Giunta regionale: “Ad attivarsi direttamente e con il Governo nazionale – concludono Negro e Casali – affinché non vi sia uno smembramento tra la produzione acque ed i marchi internazionalmente conosciuti come “Gingerino Recoaro” e “Acqua Brillante Recoaro”, sia per la salvaguardia dell’occupazione sia per la qualità delle due bevande, da sempre prodotte nella caratteristica zona di Recoaro Terme. Siamo disponibili ad intraprendere tutte le iniziative utili a tutelare e promuovere il nostro territorio e siamo vicini ai sindaci in questa battaglia, non possiamo rischiare di perdere le nostre tipicità”.
9 luglio 2016