“La sanità veneta è ad un bivio: o si recupera il deficit di bilancio creato nel 2016 o arriverà un Commissario esterno per mettere i conti in ordine”. Ne è convinta la consigliera regionale tosiana Giovanna Negro a fronte di quanto sta accadendo in Consiglio regionale riguardo all’ente di governance Azienda Zero.
“Il quadro politico che si sta delineando in aula consiliare lascia presumere scenari a dir poco catastrofici per la sanità veneta. Non si stanno costruendo le basi per un ente funzionale che migliorerà il servizio sanitario, si sta invece smembrando ciò che rimane dell’efficienza ed eccellenza di questo comparto. Le lobby della maggioranza stanno mettendo a dura prova una coperta che, comunque la si voglia tirare, è troppo corta”.
La metafora della consigliera tosiana fa riferimento al buco nei conti della sanità veneta: “563 milioni di rosso non sono uno scherzo – prosegue Negro – una perdita in media di 3 milioni al giorno. Il commissariamento in atto del sistema sanitario non solo non ha portato ad alcuna riduzione di spesa, ma anzi ha peggiorato una situazione già difficile (nel 2015 era di 315 milioni) portando il sistema fuori controllo. La giunta che verrà si troverà sul groppone un lungo elenco di debiti da sanare e delle aziende sanitarie zoppicanti che forse, con il tempo, si trasformeranno esclusivamente in centri acquisti”.
“La soluzione non è nel taglio delle Ulss o nella chiusura degli ospedali, bensì in un sistema virtuoso ben radicato sul territorio e che faciliti l’accesso alle cure ed ai servizi, invece di renderli più difficoltosi e costosi. La strada battuta dalla giunta Zaia è molto pericolosa: il risultato non sarà il risparmio ma minor servizi socio-assistenziali e, dall’altra parte, con il continuo innalzarsi dei costi per accedere ad esami e cure (vedi ticket sanitari) le persone tenderanno a resistere finché sarà loro possibile prima di rivolgersi ai nosocomi, e chi potrà permetterselo opterà per le cure private, per non doversi rivolgere ad un sistema scomodo e sempre più costoso”.
“In commissione non sono ancora arrivati i bilanci preventivi del 2016 – prosegue la tosiana – e questo continuo ritardare è già di per sé un segno di quanto dobbiamo aspettarci. La sanità veneta è ostaggio delle lobby politiche interne alla maggioranza, ma quella stessa maggioranza è manovrata dalle pressioni dei gruppi politici che la compongono quando invece la parte del leone dovrebbero farla le considerazioni tecniche su dati, analisi e studi affidabili”.
“Auspico una forte e compatta presa di posizione da parte di tutte le opposizioni – prosegue Negro – ma anche che qualche veneto da Roma batta un colpo. La spartizione degli interessi nella maggioranza ora sta smembrando ciò che dovrebbe essere un servizio fondamentale ed equo per tutti i cittadini veneti, a prescindere dalla Provincia in cui risiedono”.
Consiglio veneto – 12 settembre 2016