Sui conti pubblici l’Italia è in linea con i parametri europei. Nel 2013, sottolinea l’Istat nel report sul conto economico relativo al IV dello scorso anno, il rapporto tra indebitamento netto e Pil è stato pari al 2,8%, meno 0,1 punti percentuali rispetto a quello del 2012. Includendo le operazioni sui derivati si arriva, conferma l’Istituto, al 3,0%, dato valido ai fini dei parametri Ue per le procedure su deficit eccessivo.
L’impatto delle operazioni di swap sul deficit nel 2013 è stato pari a 0,2 punti percentuali. Corrispondenti a 3,2 miliardi di euro, in aumento a confronto con il 2012 di 1,3 miliardi (allora l’incidenza si era fermata a 1,9 miliardi).
Cala il potere di acquisto delle famiglie italiane
Intanto cala il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel 2013 è diminuito dell’1,1%.
Pressione fiscale IV trimestre al 51,5%
Si riduce la pressione fiscale: nel quarto trimestre del 2013 è stata pari al 51,5%, in calo di 0,3 punti rispetto allo stesso periodo del 2012. La media annua per il 2013 si conferma invece al 43,8%. L’Istat ricorda che la pressione è «fisiologicamente» più alta negli ultimi tre mesi dell’anno, periodo in cui si concentrano i pagamenti.
In calo uscite ed entrate totali
Nel complesso del 2013, le uscite totali sono diminuite dello 0,5% rispetto all’anno precedente e il corrispondente rapporto rispetto al Pil è rimasto invariato al 50,6%; le entrate totali sono diminuite dello 0,3%, con un’incidenza sul Pil del 47,7% anch’essa stabile rispetto al 2012
Il Sole 24 Ore – 7 aprile 2014