Secondo la recente pubblicazione 2015 Global Feed Survey di Alltech, in tutto il mondo i produttori di mangimi hanno saputo rispondere ad una maggiore richiesta di proteine, aumentando il numero di stabilimenti che producono alimenti per animali e la quantità di prodotto. Il sondaggio ha inoltre rivelato una produzione totale mondiale stimata a 980 milioni di tonnellate metriche.
I primi 10 produttori di mangimi nel mondo continuano ad essere Cina, Stati Uniti, Brasile, Messico, India, Spagna, Russia, Giappone, Germania e Francia.Alcuni dei paesi più piccoli hanno però registrato salti significativi in termini di produttività; tra questi l’Indonesia, la Turchia, il Vietnam, la Polonia, la Romania e il Marocco.
La Cina quindi si conferma ancora una volta il maggiore produttore mondiale con 182.690.000 di tonnellate prodotte nei 9.500 mangimifici del paese; tuttavia, il 2015 è il secondo anno in cui la nazione ha registrato un calo della produzione.
Secondo Aidan Connolly, direttore Settore innovazione della Global Feed Tonnage Survey di Alltech, vi sono statimolti alti e bassi nella produzione mondiale, con produzioni colpite da influenze positive e negative come imercati lenti, la volatilità dei costi delle materie prime, la discontinuità nelle norme che regolano import ed export, e le malattie animali come la PEDv nei suini e l’influenza aviaria nel pollame. Connolly stima che il valore netto del settore dei mangimi si aggira intorno ai 460 miliardi di dollari, valore ricavato sulla base dei prezzi medi delle materie nel 2014.
“E’ il quarto anno consecutivo che Alltech conduce un sondaggio sullo stato mondiale della produzione dei mangimi” ha detto Connolly “Questo impegno richiede una notevole quantità di lavoro ogni anno, soprattutto perché l’industria dei mangimi è misurata in modo diverso e con diversi gradi di completezza da paese a paese. Tuttavia, ogni anno, raccogliamo maggiori informazioni, viene scoperto di più e si impara molto su come gli agricoltori di tutto il mondo alimentano i loro animali”.
La Global Feed Survey valuta la produzione di mangimi composti prodotti in 130 paesi attraverso le informazioni ottenute in collaborazione con le associazioni locali e il team di vendita di Alltech, che visita oltre 28.000 mangimifici ogni anno.
Gli Stati Uniti e il Brasile, secondo e terzo produttore mondiali, producono rispettivamente 172,5 milioni di tonnellate metriche (e contano 6.718 mangimifici), e 66 milioni di tonnellate metriche di mangime (e conta 1.698 mangimifici).
Come quinto produttore mondiale, l’India ha avuto un notevole impulso nella produzione di mangimi, raggiungendo i 29,4 milioni di tonnellate, un aumento del 10% rispetto al 2013; l’aumento è dovuto alle condizioni meteorologiche favorevoli, al miglioramento dei metodi di coltivazione e alla tecnologia.
Turchia, Romania, Tunisia e Bolivia sono invece paesi “caldi” che da due anni registrano un aumento della produzione.
Analizzando le macroaree, nel 2014 Africa e America Latina hanno registrato la maggiore crescita; in particolare l’Africa sperimenta una crescita in tutte le specie.
Se invece si analizza la produzione per specie, il mangime destinato al pollame ha tenuto la sua posizione di leader del settore, con una quota del 45% del mercato e una produzione totale di 439 milioni di tonnellate;rispetto allo scorso anno, però, c’è da segnalare una lieve flessione.
La più alta percentuale di crescita invece riguarda maiali e animali domestici. Per i primi sono stati prodotti quasi256 milioni di tonnellate di mangimi.
L’indagine Alltech sottolinea che la produzione mondiale di mangimi e le relative tendenze, sono necessarie al settore per programmare la produzione dell’anno appena iniziato.
Fonte World Poultry (da Unaitalia) – 29 gennaio 2015