Ma per l’agenzia europea Efsa questo rischio “è improbabile”. Ora deciderà la Commissione europea. Per il fronte ambientalista è una sconfitta. Il Parlamento europeo ha votato con una maggioranza ristretta una risoluzione non vincolante in cui si chiede alla Commissione europea di rinnovare l’autorizzazione all’uso del glifosato, un erbicida molto utilizzato nelle aziende agricole e anche nel giardinaggio.
Ma ne ha limitato l’uso all’ambito professionale e soltanto per una durata di 7 anni, anziché i 15 previsti. In questo modo, ci sarà il tempo, secondo quanto si legge nella risoluzione, per valutare gli eventuali effetti cancerogeni della sostanza chimica. Il provvedimento ha ottenuto 374 voti a favore, 225 contrari e 104 astensioni.
La Commissione ambiente aveva in realtà chiesto che il glifosato fosse vietato: come ricordano in una nota gli eurodeputati socialisti e radicali, che hanno votato contro, “da oltre 30 anni Monsanto inquina il pianeta con il suo erbicida, noto con il marchio Round up, che l’Organizzazione mondiale della Salute considera un probabile cancerogeno”. L’agenzia europea Efsa ha invece definito “improbabile” il rischio cancerogeno della sostanza, considerata comunemente un “perturbatore endocrino”. Presente in oltre 750 diserbanti, le sue tracce si trovano anche nel sangue di quei cittadini che non sono mai stati a contatto diretto con il prodotto: “una buona parte della nostra catena alimentare – secondo i contrari alla decisione di oggi – è ormai contaminata”.
Come ha invece sottolineato il presidente della Commissione ambiente Giovanni La Via, la risoluzione votata limita l’uso dell’erbicida che sarà “esclusivamente professionale e non lobbistico e sotto lo stretto controllo di professionisti esperti”, non potrà avvenire “vicino alle aree di giochi o di produzione” e non per effettuare “l’essicazione in fase di raccolto”. I sette anni daranno inoltre all’Efsa la possibilità di approfondire gli studi sugli effetti della molecola “che finora dalle risultanze provvisorie non risulta cancerogena”.
Ora tocca a Bruxelles. La Commissione europea dovrà ora decidere se tenere o no in conto le richieste dell’Europarlamento, anche per cercare di ottenere la maggioranza qualificata nel comitato permanente Ue per i fitofarmaci, in cui siedono e votano gli esperti degli stati membri. Il comitato tornerà a occuparsi a metà maggio della ri-autorizzazione del glifosato (quella in corso scade a fine giugno). Nell’ultima riunione di questo organismo, a marzo, la Commissione aveva rinunciato a sottoporre al voto la sua iniziale proposta di ri-autorizzazione per 15 anni, dopo che si erano opposti quattro paesi: Italia, Francia, Svezia e Olanda.
È ora probabile che, se verranno accettate le condizioni di compromesso chieste dall’Europarlamento, almeno una parte di questi paesi (a cominciare dall’italia) rinuncino a votare contro. Secondo i meccanismi decisionali dell’Ue applicabili alle cosiddette decisioni di attuazione, nel comitato permanente per i fitofarmaci la Commissione non ha comunque bisogno della maggioranza favorevole per adottare le proprie proposte: basta che non vi sia una maggioranza qualificata contraria. In questo caso specifico, tuttavia, vista la delicatezza della questione in termini di rischi per la salute e di incertezza scientifica, l’esecutivo ue preferisce non essere lasciato solo con il cerino in mano e aspettare di poter condividere con gli stati membri la responsabilità di ri-autorizzare l’uso di questo diserbante.
La delusione verde. “Abbiamo comunque ottenuto la richiesta che il discusso erbicida non sia più impiegato in prossimità di parchi pubblici e scuole”, spiega Michele Rivasi, vicepresidente del gruppo politico dei Verdi all’Assemblea di Strasburgo. “Oggi liberali e conservatori sono venuti incontro alle preoccupazioni dei nostri concittadini rivedendo al ribasso le nostre ambizioni e proponendo di autorizzare il glifosato per una durata di sette anni” spiegato Rivasi, secondo cui un recente sondaggio ‘Yougov Poll’ realizzato con un campione di settemila intervistati in cinque Stati membri dell’Ue, mostra che due terzi dei cittadini sono a favore del bando del glifosato. La rivalutazione del glifosato da parte dell’Efsa “è stata effettuata in maniera non trasparente” afferma infine la leader dei Verdi Ue. “L’Autorità per la sicurezza alimentare si è fondata su studi non pubblicati dell’industria e tiene a mantenere segreta la maggior parte delle dichiarazioni d’interesse dei suoi esperti e il loro nome” attacca Rivasi, che minaccia di portare l’Efsa alla Corte di giustizia Ue “se continuerà nella sua politica di non trasparenza”. “Quando si tratta di salute pubblica, siamo inflessibili” avverte la leader del gruppo dei Verdi.
Gli ambientalisti: l’Italia mantenga il suo ‘no’. “Ci auguriamo che l’Italia mantenga ferme le posizioni espresse precedentemente dai ministri dell’Agricoltura, della Salute e dell’Ambiente, Martina, Lorenzin e Galletti, e che ostacoli in tutti i modi il rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato nei prossimi appuntamenti a livello europeo”. Questo l’appello espresso da Maria Grazia Mammuccini, portavoce del tavolo dalle 38 associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, che stanno portando avanti da mesi la campagna nazionale ‘StopGlifosato’, sul voto espresso oggi all’Europarlamento. Da Wwf a Legambiente, Lipu e Greenpeace, passando per il Fai, Federbio, Slow Food e Turing Club italiano, per le 38 associazioni il via libera degli eurodeputati “ignora totalmente il principio di precauzione”. In sostanza, “il rinnovo per 7 anni esprime solo una grande ipocrisia cercando di mettere d’accordo tutti e fregandosene delle possibili conseguenze sulla salute dei cittadini consumatori” riferisce la nota congiunta. “Anche se il Parlamento europeo nella risoluzione approvata ha chiesto il divieto d’uso dell’erbicida a base di glifosato in aree verdi, pubbliche e private – afferma la portavoce del tavolo – ha perso però una grande occasione per una svolta chiara verso un’agricoltura più pulita a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente”. Secondo le 38 associazioni “non basta infatti un divieto nei parchi e nei giardini per evitare la contaminazione su larga scala di cibo, acqua, suolo e aria”.
Gli agricoltori Ue: ora rinnovo a 15 anni. “Ci aspettiamo che la Commissione europea prolunghi l’autorizzazione (del glifosato, ndr) per altri 15 anni”. L’appello arriva dal segretario generale dell’associazione degli agricoltori e cooperative europei (Copa-Cogeca) Pekka Pesonen, dopo il voto di oggi dell’Europarlamento sul contestato erbicida. La risoluzione degli eurodeputati “riconosce la necessità degli agricoltori e delle cooperative agricole – aggiunge Pesonen – di rimanere competitivi nell’Ue e allo stesso tempo di assicurare la sicurezza dei consumatori”. L’associazione ricorda come il glifosato sia “ampiamente usato negli erbicidi in tutti i Paesi europei, nelle produzioni di cereali così come nei vigneti, nelle produzioni di frutta e di olive”. Data l’attuale crisi del settore agricolo, un eventuale divieto “sarebbe disastroso”
afferma il segretario generale del Copa-Cogeca. Se alla riunione di maggio il comitato di esperti dei 28 non dovesse approvare il rinnovo dell’autorizzazione dell’impiego del glifosato, questo costituirebbe solo “un vantaggio per i Paesi extra Ue che esportano nell’Ue”.
Repubblica – 14 aprile 2016