Alla vigilia di una campagna elettorale che si annuncia dai toni molto accesi il ministro della Salute, Renato Balduzzi, cerca di togliere dalla cartucciera della propaganda uno dei proiettili potenzialmente più devastanti: il commissariamento della sanità.
Lo fa a margine di un convegno all’ospedale di Mondovì: «Il commissariamento è uno strumento che ha ragione d’essere dove ci sono difficoltà a fornire buona sanità con disavanzo eccessivo. Non è il caso del Piemonte». Nel corso della conferenza stampa di fine anno della giunta Cota era stato l’assessore alla Salute, Paolo Monferino, a spiegare che «tecnicamente» il ministero dell’Economia avrebbe potuto commissariare la sanità piemontese per colpa di un deficit pregresso di 900 milioni relativo ai bilanci 2006 e 2007. Un’ipotesi che il governatore giudicava «paradossale» a fronte di una gestione che è riuscita a risparmiare.
La «promozione» Ieri è arrivata la presa di posizione di Balduzzi. II deficit c’è ma secondo il ministro «è scollegato da ragioni specifiche e sta dentro un sistema sanitario buono». In Piemonte, secondo il ministro, «viene offerta buona sanità» e il commissariamento «non può essere lo strumento più opportuno» per recupare il deficit. Parole che rendono più agevole il viaggio romano dell’assessore Monferino che domani presenterà al ministero il piano di rientro. Di che si tratta? II progetto parte dalla nascita dei fondi immobiliari per la valorizzazione del patrimonio regionale e delle aziende sanitarie che secondo l’assessore offre una possibilità per risanare il debito. La Regione sa che quel debito deve essere coperto ma non vuole farlo con il cappio al collo e per farlo è necessario che il Consiglio regionale approvi una legge per destinare una parte dei ricavi per la progressiva copertura della situazione debitoria.
Le reazioni in Regione Secondo l’assessore «le dichiarazioni del ministro sono di grande oggettività». Il motivo? «Riconoscono come in presenza di un servizio che continua ad essere altamente qualificato, grazie all’ottimo lavoro degli operatori della nostra sanità, abbiamo ridotto la spesa di oltre 200 milioni di euro tra il 2011 e il 2012, rispetto ad un trend precedente che aveva sempre visto incrementi di costo di 300/400 milioni all’anno». Cota non può che essere soddisfatto anche perché le dichiarazioni arrivano da un prossimo avversario politico visto che Balduzzi dovrebbe essere il capolista della lista Monti sul Piemonte 2 o nel estone centrista in corsa per il Senato. Secondo il presidente del Piemonte: «il ministro ha fatto una fotografia della realtà piemontese».
L’assessore Paolo Monferino domani sarà a Roma per presentare il piano di rientro che punta sui fondi immobiliari
Stampa Nord Ovest di martedì 8 gennaio 2013