Le nuove raccomandazioni invitano a mangiare da 225 grammi a 335 grammi a settimana di pesce con poco mercurio, per supportare lo sviluppo del feto. Mangiare più pesce per migliorare lo sviluppo del feto, ma evitare pesce spada, squalo e sgombro reale perché ricchi di mercurio: sono le nuove raccomandazioni che arrivano dalle due agenzie Usa per la salute e l’ambiente, la Food and Drug Administration (Fda) e la U.S. Environmental Protection Agency (Epa) sul consumo di pesce per le donne incinte, in allattamento, o che pianificano una gravidanza e per i bambini piccoli.
«Per anni molte le donne hanno limitato o evitato di mangiare pesce durante la gravidanza o nell’alimentare i figli piccoli – spiega Stepehn Ostroff della Fda -, ma nuovi studi ci dicono che così si fanno perdere importanti sostanze nutritive per la crescita e lo sviluppo».
I pesci «sicuri» e quelli da evitare
Le nuove raccomandazioni invitano le donne incinta a mangiare almeno da 225 a 335 grammi a settimana di pesce con poco mercurio, per supportare la crescita e lo sviluppo del feto. I pesci da evitare durante la gravidanza e l’allattamento, perché con alto contenuto di mercurio, sono quattro: il tilefish del Golfo del Messico, lo squalo, il pesce spada e lo sgombro reale. Va inoltre limitato il consumo di tonno bianco (albacora) a 150 grammi a settimana. I pesci con poco mercurio sono invece quelli più comunemente consumati, come salmone, gamberi, merlani, tonno in scatola, tilapia, pesce gatto e merluzzo. Se si mangiano pesci catturati in fiumi e laghi del posto, concludono Fda ed Epa, è bene seguire le avvertenze delle autorità locali. Se non ci sono, meglio limitare il consumo di ciascun pesce a 150 grammi a settimana per le donne e 30-80 grammi per i bambini. (Fonte: Ansa)
12 giugno 2014